Un 29enne si è consegnato alla Polizia Locale di Bologna, ammettendo di essere il responsabile dell’incidente mortale costato la vita a Ettore Pausini, zio della cantante Laura.
Si è presentato spontaneamente agli uffici della Polizia Locale di Bologna nel pomeriggio di lunedì il 29enne di origini rumene e moldave coinvolto nell’investimento mortale di Ettore Pausini, 78 anni, avvenuto domenica in via degli Stradelli Guelfi. L’uomo, residente a Rimini, ha ammesso di essere stato lui alla guida della Opel Astra nera che ha travolto il ciclista, per poi fuggire senza prestare soccorso.
Il veicolo, un modello piuttosto datato, era stato rinvenuto alcune ore dopo l’impatto dai carabinieri di San Lazzaro, abbandonato a circa due chilometri dal luogo dell’incidente. L’auto non risultava rubata e il proprietario, già identificato il giorno stesso, non aveva alcun legame con i fatti accaduti.
Il giovane è stato denunciato a piede libero con le accuse di omissione di soccorso e omicidio stradale. Il fatto che si sia costituito volontariamente e non abbia precedenti penali ha contribuito a evitare un arresto immediato. Gli investigatori della Polizia Locale lo hanno ascoltato a lungo per ricostruire con precisione la sua versione dei fatti e valutare eventuali discrepanze. Gli atti dell’indagine saranno trasmessi alla Procura, che valuterà i prossimi sviluppi giudiziari.
L’incidente è avvenuto nella tarda mattinata di domenica 2 novembre, poco prima delle 13:30, lungo un tratto di campagna che collega Bologna a San Lazzaro di Savena. Secondo la ricostruzione, Ettore Pausini, ciclista esperto e appassionato, stava percorrendo via degli Stradelli Guelfi in direzione del capoluogo quando è stato investito frontalmente da un’auto proveniente dal senso opposto. L’impatto è stato estremamente violento: la bicicletta è andata distrutta e il 78enne è stato sbalzato a diversi metri di distanza.
Sul posto sono giunti tempestivamente i soccorsi del 118, supportati da un’unità medica arrivata in elicottero. Nonostante le manovre di rianimazione protrattesi per oltre un’ora, Pausini è deceduto sul luogo dell’incidente a causa delle gravi ferite riportate. Il conducente, invece, si è dato alla fuga, abbandonando il veicolo poco dopo.
Le forze dell’ordine hanno avviato fin da subito una ricerca serrata del pirata della strada. Le immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza presenti lungo il tragitto sono state analizzate con attenzione, consentendo l’individuazione del modello e della targa dell’auto. Decisive anche le testimonianze raccolte da residenti e automobilisti in transito che hanno permesso di circoscrivere rapidamente i sospetti.
La bicicletta e l’auto sono state sottoposte a sequestro per permettere le necessarie perizie tecniche. Le indagini ora si concentrano su diversi punti: se il conducente fosse distratto al momento dell’incidente, sotto l’effetto di alcol o stupefacenti, oppure se abbia effettuato manovre pericolose che hanno causato lo scontro. Ulteriori accertamenti saranno condotti sulla velocità tenuta e sulle condizioni del manto stradale nel punto esatto dell’impatto.
La morte di Ettore Pausini ha profondamente colpito la città di Bologna e la comunità di Solarolo, paese d’origine della famiglia Pausini. Molto conosciuto in zona, Ettore aveva per anni gestito un salone da barbiere in piazza Azzarita, nei pressi del PalaDozza. Apprezzato per il suo carattere affabile e per il suo impegno sociale, era una figura benvoluta da commercianti e residenti.
“Era una persona gentile, colta, sempre pronta a una parola buona”, hanno raccontato alcuni negozianti della zona, ancora increduli per la tragedia. Il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, ha espresso il proprio cordoglio: “Un fatto grave che colpisce la nostra comunità. La Polizia Locale sta facendo il massimo per assicurare il responsabile alla giustizia”.
Mentre la magistratura valuta eventuali misure cautelari nei confronti dell’indagato, il caso ha riacceso il dibattito sulla sicurezza stradale, in particolare per i ciclisti che percorrono le strade extraurbane. Via degli Stradelli Guelfi, pur essendo una strada di campagna, è frequentemente trafficata, ma priva di corsie ciclabili protette, il che aumenta i rischi per chi vi transita in bicicletta.



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