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Si insospettisce e osserva i vicini per mesi: scopre bambini segregati in casa da 4 anni



Per quattro anni, una famiglia composta da cinque persone, tra cui tre bambini, è rimasta rinchiusa nella propria abitazione a Toleo, un piccolo villaggio della Spagna, in una sorta di isolamento autoimposto. La situazione è venuta alla luce solo grazie alla determinazione di una vicina, Silvia Gómez Anson, che ha segnalato il caso alle autorità. La scoperta ha rivelato condizioni di vita estremamente precarie e ha portato all’intervento immediato delle forze dell’ordine.



La vicenda ha avuto inizio quando Silvia Gómez Anson, professoressa di economia presso l’Università di Oviedo, ha notato comportamenti insoliti nella casa accanto. L’abitazione, che avrebbe dovuto essere occupata da un uomo solo, mostrava segni di attività che suggerivano la presenza di altre persone. La donna ha iniziato a osservare con attenzione i movimenti nella proprietà, prendendo nota di ogni dettaglio in un diario. Tra le sue annotazioni figuravano orari in cui le tende venivano mosse, consegne di cibo sproporzionate rispetto a una sola persona e movimenti sospetti dietro le persiane.

Il 14 aprile scorso, convinta che nella casa fossero presenti dei bambini, Silvia Gómez Anson ha consegnato un rapporto dettagliato alla polizia. Le autorità locali hanno preso la segnalazione molto seriamente, avviando un’indagine approfondita. Alla fine del mese, gli agenti hanno effettuato un’irruzione nell’abitazione, trovando tre bambini: due gemelli di otto anni e il loro fratello maggiore di dieci. I piccoli erano stati confinati in casa dal dicembre 2021 dai genitori, che temevano la diffusione del Covid-19.

Secondo quanto riportato dagli investigatori, i bambini vivevano in condizioni di estremo degrado. La casa era sporca e disordinata, con escrementi di animali sparsi sul pavimento e persino sui ripiani della cucina. La camera degli ospiti era stata trasformata in una sorta di discarica. I bambini, nonostante l’età, indossavano ancora i pannolini e mostravano difficoltà nel camminare all’aperto, essendo rimasti chiusi dentro per quasi metà della loro vita.

I genitori sono stati identificati come un uomo tedesco di 53 anni e sua moglie americana di 48 anni. Entrambi sono stati posti in custodia cautelare in attesa di ulteriori indagini, mentre i bambini sono stati affidati ai servizi sociali. Secondo le autorità, la coppia aveva deciso di isolarsi completamente durante la pandemia e aveva imposto ai figli una reclusione totale, impedendo loro qualsiasi contatto con l’esterno.

Gli investigatori hanno sottolineato che la segnalazione della vicina è stata fondamentale per scoprire questa situazione. “Se non fosse stato per Silvia Gómez Anson, i bambini avrebbero probabilmente continuato a vivere in quelle condizioni per anni”, hanno dichiarato. La donna ha iniziato a sospettare nell’agosto del 2024, quando aveva intravisto quello che sembrava essere un bambino giocare nel giardino accanto. Inizialmente aveva pensato a una visita temporanea, ma nei mesi successivi ha notato movimenti anomali dietro le persiane e consegne di cibo che sembravano destinate a più persone.

Le sue osservazioni si sono intensificate quando ha visto il vicino ritirare un pacco alla porta principale e ha notato che l’ordine conteneva pannolini. Questo dettaglio ha spinto Silvia Gómez Anson a contattare la polizia, fornendo loro un resoconto accurato delle sue osservazioni. Dopo mesi di monitoraggio, le autorità hanno deciso di intervenire il 28 aprile scorso.



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