Silvia Piancazzo, la ventenne coinvolta in un grave incidente stradale a Roma, si trova attualmente ricoverata presso l’ospedale San Camillo in condizioni di prognosi riservata. Dopo essere rimasta intrappolata tra le lamiere della sua auto, è riuscita a mantenere la coscienza fino all’arrivo dei soccorsi. Il padre, Noè Piancazzo, ha raccontato che sua figlia ha parlato con i vigili del fuoco mentre lavoravano per estrarla dall’auto. “Non ha mai perso conoscenza, fino all’arrivo in ospedale”, ha affermato, descrivendo il difficile momento vissuto da Silvia accanto alla sua migliore amica, Beatrice Bellucci, deceduta nell’incidente.
Oggi, Silvia ha mostrato segni di miglioramento. Secondo quanto riportato dal dottor Emiliano Cingolani, direttore facente funzioni della Uoc Shock e Trauma dell’azienda ospedaliera San Camillo Forlanini, la ragazza respira autonomamente e ha ripreso coscienza. “L’ulteriore miglioramento delle condizioni generali ha consentito la sospensione della sedazione e della ventilazione meccanica”, ha spiegato il medico. Attualmente, Silvia è vigile e in grado di comunicare con i familiari e il personale sanitario, in attesa di un intervento chirurgico ortopedico che avverrà quando le sue condizioni lo permetteranno.
Il padre di Silvia ha condiviso il dramma vissuto dalla figlia, sottolineando la consapevolezza di Silvia riguardo alla perdita della sua amica. “Silvia sa che la sua più cara amica non c’è più. È rimasta un’ora incastrata nelle lamiere prima che i vigili del fuoco riuscissero a tirarla fuori”, ha dichiarato. Noè ha anche evidenziato il coraggio di Silvia, che è riuscita a comunicare con i soccorritori, consegnando loro un orologio a cui tiene molto affinché fosse restituito alla sua famiglia. “Parlava, era cosciente. E questo per noi è un segnale di speranza. Deve farcela”, ha affermato il padre.
L’incidente è avvenuto quando Silvia era alla guida della sua Mini, tamponata a grande velocità da una Bmw bianca. Secondo le prime ricostruzioni, la Bmw stava partecipando a una gara con un’altra auto, che si è allontanata dopo il sinistro. Noè ha difeso la prudenza della figlia, sottolineando che “Mia figlia è una ragazza prudente e responsabile, che non ci ha mai dato alcun problema”. Ha aggiunto che Silvia non stava guidando a velocità sostenuta e che l’uscita era destinata a essere una serata tranquilla tra amiche.
Sui social network, molti amici e familiari ricordano Beatrice, condividendo immagini e video che la ritraggono insieme a Silvia. Le due ragazze si chiamavano affettuosamente “le veline” e sono state spesso immortalate in momenti di spensieratezza durante le loro serate romane e le vacanze al mare. Le didascalie delle foto esprimono la loro gioia di vivere, come nel caso di una foto con la scritta: “Fai ciò che ti fa stare bene”.
L’autopsia su Beatrice ha rivelato che la giovane è morta a causa di un violento politrauma addominale e toracico. L’incidente ha portato all’apertura di un’inchiesta nei confronti del conducente della Bmw, un ventiduenne attualmente indagato per omicidio stradale. Gli inquirenti stanno analizzando le immagini delle telecamere di sorveglianza presenti nella zona per determinare la velocità dell’auto coinvolta nell’incidente e le circostanze esatte che hanno portato al tragico evento.



bisogneraß vedere la dinamica dellincidente ancora non si sa e si da gia la colpa al ragazzo