​​


Simona Cinà morta in piscina, alcol sequestrato nella villa due giorni dopo la tragedia



La tragedia che ha coinvolto la giovane pallavolista Simona Cinà continua a sollevare interrogativi. Il corpo della ventenne è stato scoperto nella piscina di una villa a Bagheria, in provincia di Palermo, durante una festa che si è svolta nella notte tra il 4 e il 5 agosto. La Procura di Termini Imerese ha avviato un’inchiesta per omicidio colposo contro ignoti, definendolo un atto necessario per permettere tutte le verifiche legali e medico-legali. Domani, 7 agosto, è prevista l’autopsia sul corpo della giovane, che potrebbe fornire chiarimenti sulla causa del decesso.



Secondo quanto riportato dall’Ansa, gli investigatori hanno sequestrato numerosi oggetti dalla villa due giorni dopo l’accaduto, tra cui vestiti, teli mare e diverse bottiglie di alcolici. Nello specifico, sono state confiscate cinque bottiglie di gin, sei di spritz e dodici di spumante. La Procura ha sottolineato che questi elementi potrebbero essere cruciali per determinare se durante la festa siano state consumate altre sostanze oltre agli alcolici.

La dinamica della scoperta del corpo di Simona Cinà è stata descritta nel comunicato ufficiale della Procura: “Il corpo della giovane ragazza è stato rinvenuto da alcuni degli ultimi partecipanti ancora presenti alla festa intorno alle ore 4.00: lo stesso si trovava esanime sul fondo della piscina, in un angolo distante, e dotato di scarsa illuminazione, rispetto alla zona ove erano collocati bar, consolle musicale e i servizi igienici”. Dopo il ritrovamento, almeno due ragazzi si sono immediatamente tuffati per recuperare il corpo e hanno tentato manovre di rianimazione in attesa dell’arrivo dei soccorritori. Tuttavia, il personale del 118, giunto sul posto poco dopo, ha potuto solo constatare il decesso alle ore 5.00.

La famiglia della giovane ha espresso dubbi sulla gestione dell’area da parte delle autorità. Secondo quanto dichiarato dai familiari e dal loro avvocato, quando sono arrivati sul luogo dell’incidente, l’ambiente appariva “troppo pulito”. Durante un incontro tra i carabinieri e i parenti della vittima, è stato notificato il decreto di convalida del sequestro degli oggetti trovati nella villa. Tra questi figurano gli indumenti indossati da Simona Cinà, incluso il costume da bagno, nonché vari accessori presenti durante la festa.

La villa dove si è svolto l’evento non è stata sottoposta a sequestro, ma le analisi sui materiali confiscati potrebbero fornire ulteriori dettagli sui fatti accaduti quella sera. Al momento, non ci sono indicazioni su eventuali responsabilità dirette o su possibili cause esterne che abbiano portato alla morte della giovane atleta.



Add comment