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Sindaco contro i ciclisti: “Maleducati e pericolosi”, ordinanza vieta l’uso della fontanella al cimitero



Il fenomeno del cicloturismo in Italia continua a crescere, ma insieme ai numeri aumentano anche i casi di comportamenti poco rispettosi delle regole. A Sirtori, in provincia di Lecco, il sindaco Matteo Rosa ha firmato un’ordinanza che vieta ai ciclisti di accedere al cimitero comunale, luogo che nelle ultime settimane era stato trasformato in punto di sosta da numerosi gruppi di sportivi.



Il provvedimento arriva dopo mesi di segnalazioni da parte dei cittadini, stanchi di vedere comitive di ciclisti entrare all’interno del camposanto per rifornirsi d’acqua alle fontanelle, utilizzare i bagni e talvolta fermarsi con biciclette e zaini tra i loculi. “Entrano con le bici in cinque o sei, vanno alla fontanella, poi in bagno. Sporcano, urlano, rispondono in malo modo a chi fa loro presente che si trovano in un luogo di culto”, ha raccontato il primo cittadino a un quotidiano locale.

Il divieto è stato reso noto attraverso cartelli affissi all’ingresso del cimitero e prevede sanzioni che vanno da un minimo di 25 euro fino a un massimo di 500. “Ho dovuto mettere i manifesti e chiedere alla polizia locale di presidiare per far rispettare norme che considero di buona educazione. Ma a chi può venire in mente di sciacquarsi tra le tombe? Eppure accade, ora basta”, ha spiegato Rosa.

La decisione del Comune non è legata soltanto al rispetto del luogo sacro, ma anche alla particolare posizione del cimitero. La struttura, infatti, si trova al termine della salita del Lissolo, itinerario molto frequentato dagli appassionati di bicicletta, che spesso scelgono proprio il borgo brianzolo come punto di arrivo delle loro escursioni. Un flusso costante che ha generato tensioni con i residenti.

Situazioni simili non sono isolate. Nel 2023, il sindaco di Oliveto Lario, sul lago di Como, aveva disposto la chiusura dei cimiteri di una frazione nei fine settimana dopo che alcuni turisti avevano utilizzato le strutture come spogliatoi. Anche in altre zone del Paese non mancano episodi di scontro tra ciclisti ed escursionisti. A Belluno, il Cai segnala da anni comportamenti pericolosi di biker che sfrecciano nei pressi dei rifugi alpini senza prestare attenzione agli altri frequentatori della montagna. Sullo Stelvio, durante la pandemia, alcuni operatori turistici avevano affisso cartelli rivolti ai ciclisti per chiedere maggiore rispetto dell’ambiente, con messaggi anche in lingua inglese.

Un ulteriore problema è rappresentato dalla diffusione delle e-bike, sempre più utilizzate sulle Dolomiti venete. Il Cai ha messo in guardia dal rischio di una falsa sensazione di sicurezza, che porta persone poco allenate ad affrontare percorsi impegnativi senza la necessaria preparazione fisica e tecnica. L’aumento degli incidenti registrati sulle strade di montagna e sui sentieri è la prova che il fenomeno necessita di regole chiare e controlli mirati.

Il cicloturismo, pur rappresentando un settore strategico per l’economia nazionale — nel 2023 ha generato 56,8 milioni di presenze e un impatto economico vicino ai dieci miliardi di euro — non può prescindere dal rispetto delle regole e della convivenza civile. Le amministrazioni locali, come dimostra il caso di Sirtori, sono sempre più chiamate a trovare un equilibrio tra la valorizzazione del turismo sostenibile e la tutela delle comunità residenti.

Per i cittadini del borgo brianzolo, l’ordinanza del sindaco è stata accolta come una misura necessaria per riportare ordine. “Dopo mesi di schiamazzi e conseguente lamentela da parte dei cittadini, la misura è colma: sono intervenuto”, ha ribadito Matteo Rosa, sottolineando come la priorità resti quella di preservare il rispetto dei luoghi e la quiete pubblica.



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