Negli aeroporti di Copenaghen e Oslo è stato registrato ieri un grave episodio di sicurezza a causa della presenza di droni di grandi dimensioni che hanno sorvolato le rispettive aree aeree, causando la temporanea chiusura degli scali, la cancellazione di diversi voli e deviazioni su altri aeroporti limitrofi. Le autorità stanno indagando a fondo sull’accaduto, senza al momento confermare la provenienza dei veicoli.
Secondo quanto riferito, nell’aeroporto di Kastrup a Copenaghen sono stati avvistati tra i tre e i quattro droni, che hanno sorvolato lo scalo entrando e uscendo dalla zona. La chiusura dello spazio aereo ha portato alla sospensione delle operazioni dalle 20:30 fino all’una della notte, causando circa cinquanta cancellazioni e lo spostamento di decine di voli verso aeroporti danesi e svedesi. La polizia di Copenaghen, in collaborazione con i servizi di intelligence danesi (PET) e le forze armate, ha avviato un’indagine per ricostruire l’incidente e capire la natura e la provenienza dei droni. Jakob Hansen, vice ispettore della polizia, ha dichiarato che “non si sa ancora dove siano andati” i droni, che sono semplicemente scomparsi dalla zona.
Sulla vicenda è intervenuta la premier danese, Mette Frederiksen, che ha descritto gli eventi come “il più grave attacco mai visto contro un’infrastruttura critica danese” e ha sottolineato di non poter “escludere in alcun modo” un coinvolgimento della Russia. Frederiksen ha ampliato il quadro riferendo che altri episodi simili si sono verificati negli ultimi tempi con droni rilevati sopra la Polonia, in Romania, e violazioni dello spazio aereo estone, oltre ad attacchi informatici contro aeroporti europei. Secondo lei l’intento “dell’attacco” sarebbe testare i limiti, creare disordini e preoccupazione.
Il capo dei servizi di intelligence danesi, Flemming Drejer, ha definito la situazione “estremamente grave” e una “significativa minaccia di sabotaggio”, confermando che tutte le ipotesi, incluso il coinvolgimento russo, sono al vaglio. Parallelamente, anche a Oslo lo spazio aereo cittadino è stato chiuso per circa tre ore dopo gli avvistamenti di almeno due droni, provocando la sospensione di dodici voli. Le autorità norvegesi hanno sottolineato la collaborazione in corso con i colleghi danesi per valutare un possibile collegamento tra i due episodi.
La portavoce della Commissione Europea, Anitta Hipper, ha ribadito come “uno schema chiaro” suggerisca la responsabilità russa, puntando il dito contro Mosca per aver “testato i nostri confini”. Analogamente, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha denunciato le “violazioni da parte della Russia dello spazio aereo degli Stati membri della NATO, anche il 22 settembre a Copenaghen”, sollecitando una risposta decisa degli alleati per fermare queste provocazioni.
Il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, ha respinto le accuse che indicano la Russia come responsabile, definendole “infondate” e ricordando che paesi con un “approccio serio e responsabile non dovrebbero avanzare accuse infondate ripetutamente”. Lo stesso Peskov ha evidenziato che le dichiarazioni occidentali sono state spesso prive di fondamento e pertanto non vengono più prese sul serio.
Lo scalo di Kastrup è stato traquillizzato solo dopo un’indagine approfondita, mentre la polizia continua a cercare i responsabili “competenti” di questa operazione, come ha dichiarato l’ispettore Jens Jespersen, riferendo che la complessità dell’incidente denota “un attore capace”, anche se ancora non si hanno conferme sull’identità.
La situazione resta dunque in evoluzione in attesa delle prossime conferenze stampa ufficiali e degli ulteriori sviluppi a livello internazionale.



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