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Tatiana Tramacere a Chi l’ha visto: «Vivevo con un male interiore da due anni, avevo paura per un esame»



Con la voce rotta dall’emozione, Tatiana Tramacere, la 27enne di Nardò scomparsa per oltre dieci giorni e ritrovata il 4 dicembre, ha rotto il silenzio a “Chi l’ha visto”, il programma di Rai 3. Seduta nel salotto di casa, ha rivolto scuse pubbliche a chi si era mobilitato per lei, svelando le motivazioni di un gesto che ha scosso l’opinione pubblica.



«Mi dispiace profondamente. Non ho mai voluto creare allarme», ha esordito, leggendo un messaggio scritto. «La verità è che non ho agito con lucidità. Mi sono lasciata travolgere da emozioni troppo forti e da una fragilità che in quel momento non riuscivo più a gestire».

La sua sparizione, iniziata il 24 novembre, era stata volontaria. Per tutti quei giorni, Tatiana non si era mai allontanata da un abbaino su un terrazzo adiacente all’abitazione dell’amico Dragos Ioan Gheormescu, 30enne, che l’ha accolta e protetta senza fare domande. La causa scatenante? La paura paralizzante di un esame medico imminente, sintomo di una sofferenza più profonda.

«Da due anni affronto qualcosa – ha spiegato –. Quando si avvicina il giorno di un controllo medico, io scappo. Dragos mi ha aiutata, mi ha ascoltata. È stato l’unico a guardarmi senza chiedere spiegazioni immediate».

Le sue parole confermano la versione già resa pubblica da Gheormescu, che aveva parlato di un allontanamento consensuale, paragonando la vicenda a un treno senza destinazione. «Avevamo due opzioni: aprire le porte e saltare o aspettare. Ora il treno si è schiantato, ma tutti sono vivi», ha dichiarato l’uomo, precisando di non aver mai trattenuto Tatiana con la forza.

La giovane ha voluto chiarire un punto cruciale: la sua non è stata una “bravata” per attirare l’attenzione o aumentare i follower sui social, come ipotizzato da molti utenti web che l’hanno sommersa di insulti. Al contrario, è stata la conseguenza di una «battaglia interiore» che combatte da tempo. «È una guerra silenziosa contro qualcosa che mi sovrasta, che a tratti mi spezza», ha confessato, annunciando di aver chiuso i suoi profili Instagram, incluso quello di successo “Parole in evoluzione”, che contava oltre 60.000 follower.

Un aspetto sconvolgente emerso dal racconto è che, nei primi giorni, i due non si sarebbero resi pienamente conto del clamore mediatico e dell’angoscia della famiglia. Solo dopo l’intervista di Gheormescu andata in onda la scorsa settimana, in cui l’uomo dichiarò di averla incontrata e poi persa di vista, la coppia avrebbe realizzato la gravità della situazione.

«C’è stata solo paura, che cresceva più in fretta della mia capacità di fermarla», ha concluso Tatiana. «Quando ho capito cosa stava succedendo fuori, il panico si è trasformato in responsabilità. E poi in vergogna».

La sua testimonianza getta una luce cruda sulle lotte invisibili con la salute mentale e sulla paura delle cure mediche, unendo un pubblico diviso tra comprensione e perplessità per una vicenda che, per giorni, ha tenuto il Salento e non solo con il fiato sospeso.



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