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“Ti spiego cosa sei”: Giorgia Meloni replica in Aula a Elly Schlein dopo le sue parole sul convegno europeo



Durante un dibattito al Senato in preparazione del prossimo Consiglio europeo, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha espresso preoccupazione per le critiche mosse nei confronti dell’operato del governo, definendo “irresponsabile” l’atteggiamento di chi, pur non governando, cerca di danneggiare l’immagine della nazione. Sebbene non abbia menzionato esplicitamente la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, il riferimento è stato chiaro, in seguito a recenti scontri tra i due.



Meloni ha anche criticato il Movimento 5 Stelle in relazione al caso di un giornalista, Ranucci, sottolineando che la libertà di stampa è un tema serio che deve essere affrontato con equilibrio. Ha affermato: “Non voglio tornare a Grillo, ma mi chiedo se sia possibile prendere lezione dal M5s che oggi scende in piazza e ieri stilava le liste di proscrizione dei giornalisti che non piacevano”.

In un passaggio significativo, Meloni ha ricordato di aver espresso la sua solidarietà a Ranucci, sottolineando che ci sono stati pochi segnali di mobilitazione quando altri giornalisti, come Sallusti, hanno affrontato problemi simili, inclusi arresti o minacce di morte. Secondo la presidente, “non ricordo mobilitazioni quando Sallusti è stato arrestato in redazione o quando Cerno o Capezzone hanno ricevuto minacce di morte”.

Riguardo alla situazione in Europa, Meloni ha affermato che l’Unione non ha spesso svolto il suo ruolo in termini di sicurezza e difesa, creando una posizione di debolezza per gli stati membri. Ha dichiarato: “L’Europa, in questi anni, non ha fatto spesso la sua parte, su sicurezza, difesa, competitività e questo ci pone in posizione debolezza”. La premier ha insistito sulla necessità di un approccio pragmatico per affrontare le sfide attuali, in particolare in merito al Green Deal, dove l’Italia deve chiarire le proprie posizioni e cercare di correggere le proposte che non funzionano.

In un altro punto cruciale del suo intervento, Meloni ha parlato della sua visione per il futuro delle relazioni transatlantiche, affermando di lavorare per rafforzare i legami tra Europa e Stati Uniti. “Ho già utilizzato la mia autorevolezza – ha quindi affermato – non tanto per difendere l’Europa, perché c’è un errore di fondo in tutti quelli che cercano di creare una divisione tra Usa ed Europa. Io lavoro per l’Occidente, perché penso che sia forte insieme”.

Riguardo alle accuse di infrazione nei confronti del governo, Meloni ha risposto: “Dire che questo governo ha portato il Paese in infrazione è una mistificazione.” Ha spiegato che durante la pandemia da Covid-19, le regole del Patto di stabilità erano state sospese, e che la flessibilità era stata utilizzata in modo improprio. “Quando sono tornate le regole del Patto – ha precisato – ci siamo ritrovati in procedura e dopo tre anni noi stiamo uscendo dalla procedura nella quale l’opposizione attuale ci aveva portato, bisogna essere onesti”.

Sui dazi, Meloni ha affermato che l’accordo attuale non era la sua soluzione preferita, ma ha riconosciuto che, per come si è configurato, è migliore di quanto si potesse ottenere in passato. Ha aggiunto che si è personalmente spesa per l’accordo, collaborando con il presidente Trump e la presidente von der Leyen.

In merito alla situazione in Ucraina, la presidente ha ribadito la posizione ferma del governo italiano, affermando che il sostegno al popolo ucraino rimane costante. “Il nostro sostegno al popolo ucraino rimane determinato nell’unico intento di arrivare alla pace, l’ho detto a Zelensky anche pochi giorni fa al telefono”.

Meloni ha inoltre chiarito che l’Italia non prevede l’invio di soldati in Ucraina, esprimendo gratitudine per gli sforzi diplomatici dei mediatori nella crisi mediorientale, tra cui Egitto, Qatar e Turchia, e il presidente Trump. Ha affermato che l’Italia sta svolgendo un ruolo attivo nel contesto di Gaza, sottolineando che il Paese è pronto ad aumentare il proprio impegno.

La presidente ha ribadito che per il riconoscimento dello Stato di Palestina, è necessario che Hamas accetti di non avere alcun ruolo nella governance e venga disarmato. Ha affermato: “Sono queste le precondizioni necessarie anche per il riconoscimento da parte dell’Italia dello Stato di Palestina”.

Infine, Meloni ha espresso la sua posizione sulla revisione della legge clima europea, affermando che l’Italia non potrà sostenerla se non ci sarà un reale cambiamento di approccio. Ha sottolineato l’importanza di rimanere aperti a tutte le soluzioni per la decarbonizzazione e ha annunciato che, grazie ai suoi sforzi, si è registrata una prima apertura da parte della presidente von der Leyen su questo tema.

In aula, il governo era quasi al completo, con la presenza di diversi ministri e del vicepremier Matteo Salvini. Meloni ha concluso il suo intervento sottolineando che l’Italia si presenta al Consiglio europeo con una stabilità politica rara e indicatori economici solidi, pronti a contribuire con posizioni pragmatiche e ambiziose.



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