Le indagini sulla tragica fine di Andrea Fiorelli, 59 anni, proseguono con intensità. L’ex maresciallo in pensione della Guardia di Finanza è stato trovato senza vita nel garage della sua abitazione a Terni, con una profonda ferita al collo e una motosega accanto al corpo. Sin dai primi rilievi, l’ipotesi di un gesto estremo è apparsa poco convincente agli investigatori, che oggi tendono a considerare la pista dell’omicidio come la più probabile.
Secondo le ricostruzioni, sarebbe difficile pensare che l’uomo possa essersi procurato da solo una lesione così grave utilizzando la motosega. Per questo i carabinieri del Ris hanno trascorso ore nel garage per raccogliere ogni possibile elemento utile: impronte digitali, tracce biologiche, residui di sostanze chimiche e qualsiasi indizio che possa aiutare a ricostruire le ultime ore di vita di Fiorelli.
Le indagini si concentrano soprattutto sul contesto familiare e sulle persone più vicine alla vittima. L’ex maresciallo viveva nella villetta di Prisciano con la moglie, assente la sera del ritrovamento, e con il figlio, che al momento dell’accaduto si trovava nella propria stanza a dormire. I rapporti tra padre e figlio, secondo quanto riferito, sarebbero stati spesso caratterizzati da tensioni e discussioni accese, tanto che in passato le forze dell’ordine erano già intervenute più volte presso l’abitazione per sedare litigi.
La motosega trovata vicino al cadavere è stata sequestrata per gli accertamenti tecnici. Contestualmente, gli inquirenti hanno posto sotto sequestro lo smartphone dell’ex finanziere e due appartamenti di proprietà della famiglia, in attesa di nuove verifiche. Sarà necessario tornare più volte nell’immobile per completare i rilievi.
In queste ore, il fascicolo aperto dalla Procura di Terni non conta indagati, ma l’autopsia, prevista tra mercoledì pomeriggio e giovedì mattina, potrebbe fornire dettagli decisivi. L’esame servirà non solo a stabilire la causa della morte, ma anche l’orario esatto del decesso. I familiari potranno nominare un proprio consulente di parte per seguire le operazioni medico-legali.
Gli inquirenti stanno ascoltando familiari, amici e conoscenti per ricostruire il contesto della vita di Fiorelli e i rapporti con le persone più vicine a lui. Particolare attenzione è rivolta ai legami familiari, che appaiono complessi e segnati da conflitti interni. Le testimonianze raccolte potrebbero offrire spunti utili per chiarire se il delitto sia maturato proprio all’interno dell’ambito domestico.
Parallelamente, le forze dell’ordine stanno verificando i contatti telefonici e digitali dell’ex maresciallo nelle ore precedenti la sua morte. Lo scopo è ricostruire eventuali comunicazioni, movimenti e incontri che possano contribuire a delineare il quadro della vicenda.
Nell’attesa dell’autopsia, la comunità resta scossa da un episodio che, con il passare delle ore, assume sempre più i contorni di un omicidio. La posizione della motosega, la gravità della ferita e la dinamica appaiono difficili da conciliare con la pista del suicidio, soprattutto considerando la violenza delle lesioni riportate.
Il caso resta dunque un giallo, ma la linea investigativa principale è ormai chiara: capire chi possa avere avuto motivazioni, opportunità e possibilità di colpire Andrea Fiorelli nel garage di casa sua. Per questo gli investigatori continuano a lavorare senza sosta, nella speranza che gli accertamenti scientifici e le analisi dei dispositivi elettronici possano far emergere prove concrete.
Il decesso di un ex appartenente alle forze dell’ordine, in circostanze tanto cruente e insolite, accende i riflettori su una vicenda che si annuncia lunga e complessa, destinata a occupare ancora a lungo le cronache giudiziarie di Terni.



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