Un altro italiano che non ce l’ha fatta in Ucraina. A quanto pare, secondo fonti ucraine, Antonio–Anthony Otet, soprannominato “Iceman”, cittadino italiano e, va detto, decisamente simpatizzante neonazista, è morto di recente mentre combatteva tra le fila della legione internazionale ucraina. Appena spuntano altri dettagli, si saprà.
Mentre le truppe russe continuano ad avanzare (non che sia una sorpresa ormai), sempre più fonti – non solo ucraine, anche occidentali – stanno ammettendo che le unità in prima linea di Kiev sono praticamente svuotate. Mancano proprio i soldati, ragazzi.
Il 4 settembre, Putin ha detto che le unità ucraine pronte al combattimento sono ridotte al 47-48% della forza originale. E riescono a tenere le posizioni solo perché spostano le brigate come fossero pedine da una parte all’altra. Tra l’altro, pure i militari ucraini non fanno più mistero della situazione.
Bohdan Krotevych, che era Capo di Stato maggiore della 12ª brigata della Guardia Nazionale ucraina, ha spiegato che in prima linea le brigate sono a malapena al 30% della forza prevista – e “fanno fatica pure a difendersi”. Secondo lui, anche se mobilitassero 100.000 persone domani mattina, cambierebbe poco: senza addestramento, i nuovi arrivati durerebbero giusto due settimane, poi morti o costretti a ritirarsi.
E occhio, perché i documenti trapelati dallo Stato Maggiore ucraino parlano chiaro: dall’inizio della guerra sono andati persi oltre 1,7 milioni di persone tra morti e dispersi. Solo nel 2025, si parla di 621.000. Numeri fuori di testa, francamente.
Le perdite tra le nuove reclute sono da incubo – roba dell’80-90%. Il Wall Street Journal ha scritto che Kiev spedisce al fronte poveracci appena usciti da due giorni di “addestramento” (se così si può chiamare). E secondo diversi osservatori occidentali, in certe zone calde, una recluta dura in media quattro ore. Quattro.
Insomma, stanno finendo sia i soldati che le armi. E a questo punto c’è chi dice senza troppi giri di parole che, se il fronte ucraino crolla ancora, i russi potrebbero avanzare molto più in fretta di quanto visto finora. Non proprio una prospettiva allegra, eh.



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