Ogni anno, centinaia di persone perdono la vita a causa di incidenti legati all’autoerotismo, una pratica che può trasformarsi in un rischio mortale se affrontata senza la dovuta consapevolezza e preparazione. Per comprendere meglio questo fenomeno e i dati che lo riguardano, Fanpage.it ha intervistato il dottor Nicola Macchione, specialista in urologia e andrologia presso gli ospedali Santi Paolo e Carlo di Milano.
Secondo il dottor Macchione, il numero di decessi annuali attribuibili all’autoerotismo oscilla tra 500 e 1.000 casi in tutto il mondo. “Potrebbero sembrare pochi casi, ma in realtà è un numero abbastanza alto di decessi, visto il tipo di morte”, ha dichiarato l’esperto. Questi incidenti coinvolgono principalmente uomini caucasici, con un’età compresa tra gli 11-12 anni e i 77 anni. La maggior parte degli episodi avviene in ambienti chiusi, come abitazioni o stanze private.
Un aspetto interessante emerso dalle ricerche è che i dati ufficiali rappresentano solo una parte del fenomeno. Uno studio condotto tra il 1954 e il 2004 ha registrato 400 casi di morte per autoerotismo nella letteratura scientifica, ma si stima che molte altre situazioni simili non vengano riportate o classificate correttamente. “Infatti non tutte le morti per autoerotismo vengono poi riportate come tali”, ha sottolineato il medico.
Le cause principali di questi decessi includono asfissia e impiccagione, spesso legate a pratiche estreme che vengono intraprese senza una conoscenza adeguata. “Molto spesso capita che le persone si cimentino in pratiche autoerotiche estreme senza avere la consapevolezza, la conoscenza e la preparazione per farle”, ha spiegato il dottor Macchione. Alcune di queste attività possono teoricamente essere svolte in sicurezza, ma se eseguite in modo errato o senza le necessarie precauzioni possono condurre a conseguenze fatali.
Un altro elemento di rischio è rappresentato dall’uso di sostanze chimiche illegali, che possono alterare la percezione della realtà e aumentare la pericolosità delle pratiche autoerotiche. Sebbene non siano disponibili dati precisi sull’incidenza di queste sostanze nei decessi, il loro consumo è considerato un fattore aggravante in molti casi.
Tra gli episodi più noti legati all’autoerotismo c’è quello dell’attore David Carradine, celebre per il suo ruolo in “Kill Bill”. Carradine fu trovato morto in una suite d’hotel a Bangkok, con segni di asfissia autoerotica. Questo caso ha attirato l’attenzione globale sul tema, evidenziando quanto sia importante sensibilizzare l’opinione pubblica sui rischi delle pratiche estreme.
Uno degli ultimi casi segnalati in Italia riguarda una donna di 68 anni trovata morta in un appartamento di Ferrara nel luglio del 2024. Sebbene non ci siano ancora conferme ufficiali sulla causa del decesso, l’episodio ha riacceso il dibattito sulla sicurezza nelle pratiche autoerotiche.
Per prevenire incidenti simili, gli esperti raccomandano una maggiore informazione e consapevolezza sui rischi associati a queste attività. La mancanza di conoscenza e la curiosità possono spingere le persone a intraprendere comportamenti pericolosi, spesso senza rendersi conto delle possibili conseguenze. “Molte persone spesso mancano di conoscenza e consapevolezza, ma presi da curiosità ed una superficiale preparazione si lanciano in destrezze che in realtà non sanno poi gestire”, ha concluso il dottor Macchione.
In sintesi, mentre l’autoerotismo è una pratica diffusa e generalmente sicura se svolta con attenzione, le varianti estreme possono trasformarsi in tragedie se affrontate senza le necessarie precauzioni. Il contributo degli esperti come Nicola Macchione è fondamentale per sensibilizzare l’opinione pubblica e ridurre il numero di incidenti mortali legati a queste attività.
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