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Un ex studente di 21 anni apre il fuoco nella scuola BORG Dreierschützengasse di Graz: 9 morti, 12 feriti, poi si suicida. Indagini in corso sul movente



Il tragico attacco è avvenuto martedì 10 giugno intorno alle 10:00 presso il BORG Dreierschützengasse, un istituto superiore situato nel cuore di Graz, seconda città dell’Austria. Un uomo di 21 anni, identificato come Artur A., ex alunno della scuola ma senza diploma, ha fatto irruzione in due aule armato di una pistola Glock e un fucile a canne mozze, entrambi legalmente posseduti  .



Secondo quanto riferito dalle autorità, sono stati esplosi circa 40 colpi. Il bilancio, tra le vittime e i feriti, è drammatico: nove persone (sei femmine e tre maschi) sono decedute (otto all’interno dell’edificio scolastico e una durante l’intervento delle forze dell’ordine), mentre altre dodici presentano ferite, alcune in condizioni gravi  . Tra le vittime ci sarebbero principalmente studenti, ma anche almeno un insegnante .

Il massacro si è concluso con il suicidio dell’assalitore, trovato senza vita all’interno del bagno della scuola, concludendo così questo atto folle  .


Profilo dell’attentatore e modalità dell’attacco

Artur A., cittadino austriaco e residente nella zona di Graz, non presentava precedenti penali. Aveva ottenuto regolarmente il porto d’armi all’età minima consentita (21 anni) ed era proprietario legale delle due armi utilizzate nell’aggressione . Aveva frequentato la scuola ma non aveva portato a termine gli studi, abbandonando qualche tempo fa. Fonti locali riferiscono che una delle aule colpite era stata la sua in passato .

Un testimone, citato da Kronen Zeitung, sostiene che il giovane avrebbe dichiarato di essersi sentito vittima di bullismo, suggerendo un possibile movente rivendicativo, anche se non ancora ufficialmente confermato  . La polizia, durante la perquisizione nella sua abitazione, ha rinvenuto una lettera di addio, il cui contenuto resta per il momento riservato alle indagini .


Intervento delle forze dell’ordine e gestione dell’emergenza

Le chiamate al pronto soccorso sono scattate immediatamente dopo aver udito gli spari. A circa 10:00, le autorità hanno confermato la presenza di colpi in aula e hanno inviato sul posto oltre 300 agenti, tra cui unità speciali Cobra, ausiliate da un elicottero .

Entro le 11:30, l’edificio era stato evacuato e dichiarato sotto controllo. Un centro di triage è stato allestito nelle vicinanze per i feriti, coordinato dalla Croce Rossa e supportato da 65 ambulanze e 158 operatori medici . Al contempo, per affrontare le conseguenze psicologiche del massacro, 40 psicologi hanno prestato assistenza a studenti, insegnanti e genitori .


Reazioni ufficiali e clima nazionale

Il cancelliere Christian Stocker ha definito l’evento “una tragedia nazionale”, dichiarando tre giorni di lutto durante i quali le bandiere verranno esposte a mezz’asta; è inoltre prevista una “minuto di silenzio” mercoledì mattina alle ore 10:00  .

Il presidente Alexander Van der Bellen, in un messaggio diffuso tramite X (ex-Twitter), ha espresso il proprio cordoglio: “This horror is impossible to put into words … these were young people who had their whole lives ahead of them. A teacher who accompanied them on their journey”  .

Anche il sindaco Elke Kahr ha definito la strage “una terribile tragedia”, annunciando la sospensione delle lezioni per la settimana corrente e l’attivazione di unità di supporto psicologico per la comunità scolastica  .

Un ampio cordoglio arriva da leader europei, tra cui Ursula von der Leyen, che ha scritto su X: “Schools are symbols for youth, hope and the future. It is hard to bear when schools become places of death and violence”  .


Contesto storico e implicazioni future

Questa strage è la più grave nella storia post-bellica dell’Austria e la prima a colpire una scuola superiore . Fino al 2022, il paese aveva registrato solo due spari pubblici di massa, senza mai coinvolgere istituti scolastici  .

Il precedente evento violento di Graz risale al 20 giugno 2015, quando un uomo guidò un Suv nel centro cittadino: l’attacco causò tre vittime e decine di feriti  . Le recenti riflessioni politiche si concentrano ora sulla revisione della legislazione sulle armi: l’Austria, pur vantando una delle densità di armi pro capite più alte d’Europa (circa 30 per 100 abitanti), prevede un controllo meno stringente per le cosiddette armi Categoria C, ottenibili senza licenza di detenzione  .


L’indagine, tuttora in corso, continuerà a verificare sia il contenuto della lettera lasciata dall’assassino sia le dinamiche del possibile movente, in particolare l’ipotesi di vendetta contro presunti atti di bullismo. Le autorità hanno assicurato trasparenza sul procedere delle indagini, mentre la comunità scolastica e cittadina di Graz resta sotto shock per un evento che ha segnato indelebilmente la storia recente dell’Austria.



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