Due anni fa, a G.C., 78 anni, residente a Treviso, è stato diagnosticato un tumore alla testa del pancreas. Una diagnosi che ha cambiato radicalmente la vita sua e della sua famiglia. Dopo essere stato considerato inoperabile presso un primo centro medico, è stato sottoposto a un intervento chirurgico complesso di 12 ore all’Istituto Oncologico Veneto (IOV), grazie al quale è libero dalla malattia da oltre un anno. La famiglia, grata ai medici, ha voluto condividere questa storia per sottolineare l’importanza della sanità pubblica e del coraggio dei professionisti che hanno reso possibile questo risultato.
La vicenda ha avuto inizio mentre G.C. si trovava a Cuba con la moglie. Durante il viaggio, l’uomo aveva notato un cambiamento nel colore delle urine, ma non avvertiva dolori particolari. Rientrato in Italia, il sintomo è persistito, spingendo la famiglia a prenotare una visita presso l’ospedale di Treviso. Qui, dopo una serie di accertamenti, è arrivata la diagnosi: un tumore al pancreas molto esteso. Come racconta la figlia, i medici avevano definito la situazione “drammatica”. G.C. è rimasto ricoverato per 36 giorni, durante i quali è stato stabilito che l’unica opzione fosse la chemioterapia, poiché la massa tumorale era stata considerata inoperabile.
La famiglia, nonostante la difficile situazione, ha deciso di rivolgersi all’Istituto Oncologico Veneto di Castelfranco Veneto, su consiglio di un’amica di famiglia. Qui, G.C. è stato preso in carico dalla dottoressa Sara Lonardi, responsabile dell’Unità Operativa. È stato avviato un primo ciclo di chemioterapia della durata di sei mesi, un periodo particolarmente difficile per il paziente, che ha dovuto affrontare infezioni frequenti causate dal drenaggio esterno e una forte debilitazione fisica dovuta al trattamento. La figlia ricorda: “Non avevamo nulla a cui aggrapparci. L’unico obiettivo era cercare di farlo stare un po’ meglio”.
Dopo sei mesi di cure, una TAC di controllo ha mostrato un miglioramento delle condizioni del paziente, rendendo possibile un intervento chirurgico. Questo cambiamento inatteso ha portato i medici, il dottor Mario Gruppo e la dottoressa Ottavia De Simoni, a proporre un’operazione per la rimozione del tumore. La famiglia è stata informata in modo dettagliato sui rischi e sulle possibilità di successo. “Ci hanno spiegato che senza intervento la probabilità di sopravvivenza era del 2%, mentre con l’operazione si saliva al 70-85%”, ha dichiarato la moglie di G.C..
L’intervento, eseguito il 29 aprile 2024, è durato 12 ore. I chirurghi hanno rimosso la testa del pancreas, le aree malate circostanti e alcune strutture vascolari coinvolte, ricostruendo i tratti interessati. Il dottor Gruppo, intervistato da Fanpage.it, ha spiegato: “Il paziente era stato giudicato inoperabile a causa del coinvolgimento di arterie e vene vicine al pancreas. Dopo un attento studio pre-operatorio, abbiamo ritenuto che ci fosse lo spazio per intervenire”. Nonostante la complessità dell’operazione, il recupero è stato sorprendentemente rapido, considerando l’età del paziente e la natura dell’intervento.
A distanza di oltre un anno dall’operazione, G.C. è attualmente libero dalla malattia, anche se i medici sottolineano che è ancora presto per considerare il tumore completamente sconfitto, data l’aggressività di queste neoplasie. “Siamo soddisfatti, considerando il giudizio iniziale, ma restiamo cauti”, ha aggiunto il dottor Gruppo.
La famiglia di G.C. ha voluto rendere omaggio ai medici dell’IOV, sottolineando il loro coraggio e la loro dedizione. “Vogliamo ringraziare tutti i medici che hanno osato intervenire. Per noi è stato qualcosa di prodigioso”, ha dichiarato la figlia. La moglie dell’uomo ha aggiunto: “I dottori ci hanno sempre informato con chiarezza e sono stati presenti anche a livello umano. È stata un’assistenza encomiabile”. La famiglia ha anche voluto evidenziare l’importanza della sanità pubblica, affermando: “Questa è la sanità che va sostenuta. I medici bravi ci sono e molti restano in Italia, nonostante le difficoltà”.
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