Un uomo di 42 anni è stato condannato a 20 anni di carcere per aver abusato sessualmente della figlia di soli 5 anni, costringendola a subire atti violenti all’interno della cantina della loro abitazione nel Veronese. La condanna è stata emessa dal Giudice dell’Udienza Preliminare (Gup) grazie a uno sconto di pena di un terzo, concesso in seguito alla richiesta di rito abbreviato da parte dell’imputato.
La vicenda, riportata dal quotidiano L’Arena, rivela un quadro agghiacciante di violenza domestica, che ha coinvolto anche la madre della piccola, vittima di ripetuti abusi fisici e minacce da parte dell’uomo. Quest’ultimo, oltre a essere accusato di violenza sessuale aggravata dalla minorità della figlia e dal rapporto di parentela, è stato ritenuto colpevole di maltrattamenti in famiglia, lesioni gravi ed estorsione. L’unico capo d’accusa dal quale è stato assolto riguarda il mancato contributo al sostentamento familiare.
I crimini contestati all’imputato si sono verificati a partire dal 2021, quando ha iniziato a costringere la figlioletta a subire rapporti sessuali, fino al 2023, anno in cui la situazione è stata finalmente denunciata e l’uomo è stato allontanato dalla casa familiare. Durante le indagini, il Giudice per le Indagini Preliminari (Gip) aveva emesso un provvedimento di divieto di avvicinamento alla ex moglie e ai figli, che però l’uomo ha ignorato, portando all’aggravamento della sua custodia cautelare.
Le indagini hanno rivelato una situazione familiare devastante. L’uomo maltrattava e picchiava frequentemente la moglie, con la quale ha avuto due figli, arrivando a provocarle gravi lesioni, come la frattura di un dente. La violenza si è poi concentrata sulla figlia, alla quale ha inflitto abusi ripetuti, trasmettendole anche un batterio, l’ureoplasma parvum, che potrebbe causarle problemi di fertilità in futuro.
Dopo essersi allontanato dall’abitazione, l’imputato ha avviato una relazione con un’altra donna, ma è tornato a vivere con la famiglia alcuni mesi dopo, continuando a perpetrate gli abusi sulla piccola. Durante un’audizione protetta, la vittima ha dichiarato: “Ho perso il conto di quante volte papà l’ha fatto”.
Oltre alla pena detentiva, il padre orco dovrà risarcire la madre e la figlia con una somma di circa 100.000 euro. La sentenza prevede anche la decadenza della patria potestà e, una volta scontati cinque anni di pena, l’uomo non potrà avvicinarsi a luoghi frequentati da minori e dovrà informare le forze dell’ordine riguardo alla propria residenza.
Questo caso di violenza ha suscitato indignazione e preoccupazione nella comunità di Verona, evidenziando la necessità di interventi più incisivi contro la violenza domestica e gli abusi sui minori. Le autorità locali hanno ribadito l’importanza di proteggere le vittime e di garantire che situazioni simili non possano ripetersi.



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