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Un uomo di 30 anni è stato denunciato per aver brutalmente maltrattato il suo bassotto, salvato grazie all’intervento della fidanzata e di un amico



Un grave episodio di maltrattamento di animali si è verificato nella provincia di Firenze, dove un bassotto è stato ridotto in fin di vita dal suo padrone. I Carabinieri della Compagnia di Figline Valdarno hanno denunciato un trentenne del luogo, accusato di aver aggredito violentemente il suo cane senza alcuna apparente ragione. L’animale, che ha riportato gravi traumi su tutto il corpo, è attualmente in prognosi riservata.



Secondo quanto emerso dalle indagini, l’incidente si è verificato durante una serata nella casa dell’uomo, dove erano presenti anche la sua fidanzata e un amico. Improvvisamente, il trentenne avrebbe avuto un momento di escandescenza, iniziando a colpire ripetutamente il suo bassotto. L’aggressione è stata talmente violenta da causare ferite evidenti e traumi diffusi sull’intero corpo del cane.

Fortunatamente, le altre persone presenti nell’abitazione sono riuscite a intervenire. La fidanzata e l’amico hanno sottratto il cane al padrone e lo hanno portato fuori dalla casa per metterlo in salvo. Subito dopo, sono stati allertati i Carabinieri e i soccorsi veterinari. Il bassotto è stato affidato all’ENPA Valdarno di Cavriglia, che ha provveduto a trasportarlo presso un ambulatorio veterinario locale per ricevere le cure necessarie.

Nel frattempo, il trentenne è stato accompagnato all’Ospedale “Santa Maria Annunziata” di Bagno a Ripoli in uno stato di evidente agitazione psico-fisica. Le autorità hanno proceduto con la denuncia a piede libero per il reato di maltrattamento di animali, previsto dall’articolo 544 ter del codice penale. Tale norma, recentemente modificata dalla legge n.82 del 6 giugno 2025, prevede sanzioni severe per chiunque si renda responsabile di atti di crudeltà nei confronti degli animali.

Il cane, che versa ancora in condizioni critiche, sarà successivamente affidato al Comune di Figline e Incisa Valdarno, che si occuperà della sua gestione e del suo futuro. L’episodio ha destato grande indignazione nella comunità locale e tra gli amanti degli animali, sollevando ancora una volta la questione della tutela e dei diritti degli animali domestici.

Le autorità stanno continuando a indagare sull’accaduto per chiarire ulteriormente le circostanze che hanno portato a questa violenta aggressione. Al momento, non sono emersi motivi specifici che possano spiegare il comportamento del trentenne, descritto dai presenti come inspiegabile e improvviso.

Questo caso sottolinea l’importanza di denunciare episodi di maltrattamento e di intervenire tempestivamente per salvaguardare la vita degli animali. La collaborazione tra cittadini e forze dell’ordine si è rivelata cruciale per evitare conseguenze ancora più gravi per il bassotto, che ora lotta per sopravvivere alle ferite riportate.

L’ENPA Valdarno ha espresso il proprio impegno nel garantire le migliori cure possibili al cane e nel sensibilizzare la comunità sull’importanza del rispetto degli animali. “Ogni caso di maltrattamento rappresenta una grave violazione dei diritti degli animali e deve essere affrontato con determinazione”, hanno dichiarato i rappresentanti dell’associazione.

La vicenda ha anche acceso un dibattito sul tema della prevenzione dei comportamenti violenti nei confronti degli animali e sulla necessità di rafforzare le normative esistenti. Episodi come questo evidenziano l’urgenza di una maggiore consapevolezza e responsabilità da parte dei proprietari di animali domestici.

In attesa di ulteriori sviluppi, il trentenne dovrà rispondere delle accuse mosse nei suoi confronti, mentre il bassotto continua a ricevere cure intensive per le gravi lesioni subite. La speranza è che l’animale possa superare questa difficile prova e trovare una famiglia che gli offra l’amore e la protezione che merita.



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