Betti Sonsirie, accusata di aver causato un incidente mortale che ha portato alla scomparsa di una ragazza di 13 anni, ha raggiunto un accordo per una pena di due anni e otto mesi di reclusione. L’episodio risale alla notte del 4 novembre 2023, quando l’auto guidata dalla donna si è ribaltata su via Laurentina, provocando la morte della giovane passeggera, figlia di un’amica con cui era uscita a cena.
Secondo le indagini, l’incidente è avvenuto intorno alle 2.30 del mattino. Sonsirie, 35 anni, stava tornando da una serata trascorsa in un ristorante di Ostia insieme alla sua amica e alla figlia tredicenne di quest’ultima. Durante il tragitto verso casa, la donna ha perso il controllo del veicolo dopo aver urtato una rotonda con la ruota. L’impatto ha causato il ribaltamento dell’auto, e la ragazzina, che non indossava le cinture di sicurezza, è stata sbalzata fuori dal mezzo, perdendo la vita sul colpo.
La madre della giovane, anch’essa presente nell’auto e rimasta ferita nell’incidente, è stata rinviata a giudizio con l’accusa di omicidio stradale. Gli inquirenti sostengono che avrebbe dovuto verificare che la figlia avesse allacciato correttamente le cinture di sicurezza, un accorgimento che avrebbe potuto salvarle la vita.
Dalle analisi effettuate dopo l’incidente è emerso che Betti Sonsirie aveva un tasso alcolemico di 1,43 g/l, tre volte superiore al limite consentito dalla legge. Inoltre, stava viaggiando a una velocità di circa 90 chilometri orari, ben oltre il limite previsto per quel tratto di strada. Questi fattori hanno contribuito in modo significativo alla dinamica dell’incidente.
Inizialmente non era chiaro chi fosse al volante al momento dell’incidente, poiché entrambe le donne erano rimaste coinvolte nello schianto. Tuttavia, il giorno successivo, Sonsirie si è presentata spontaneamente alle autorità per assumersi la responsabilità dell’accaduto e collaborare con le indagini.
Questa tragica vicenda non è il primo episodio drammatico nella vita della donna. Nel 2021, il suo compagno, Simone Capitani, è rimasto vittima di un incidente stradale simile. In quell’occasione, l’auto guidata da Capitani si era ribaltata, e l’uomo era deceduto sul colpo. Due anni dopo, Sonsirie si è trovata coinvolta in un’altra tragedia legata alla strada, questa volta come responsabile.
Il patteggiamento della pena a due anni e otto mesi da parte di Betti Sonsirie rappresenta un’ammissione delle sue responsabilità nella morte della tredicenne. La vicenda sottolinea ancora una volta i rischi legati alla guida in stato di ebbrezza e all’eccesso di velocità, oltre all’importanza fondamentale dell’uso delle cinture di sicurezza per prevenire conseguenze fatali in caso di incidente.
L’incidente ha avuto luogo su via Laurentina, un’arteria già nota per la sua pericolosità. La dinamica dello schianto ha evidenziato come una combinazione di fattori – la velocità elevata, l’alcol e la mancanza di precauzioni – possa portare a conseguenze devastanti. La comunità locale è rimasta profondamente colpita da questa tragedia, che ha spezzato la vita di una giovane ragazza e segnato indelebilmente quella delle persone coinvolte.
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