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Un’altra follia dal sindaco di Riace: le Olimpiadi finanziate dal PNRR con i soldi dei contribuenti!



Mimmo Lucano, sindaco di Riace, torna sotto i riflettori, non per le sue note battaglie in favore dell’accoglienza dei migranti o per la sua complicata situazione legale, ma per un uso discutibile dei fondi del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). Il progetto in questione, intitolato “Borghi in piazza – Spirito d’Oriente in Occidente”, ha ricevuto finanziamenti dal ministero della Cultura, con l’intento di valorizzare i piccoli borghi italiani attraverso iniziative culturali e sociali. Tuttavia, a Riace, l’iniziativa sembra aver preso una direzione inaspettatamente sportiva.



Con un finanziamento di 2 milioni e 560 mila euro, il comune di Riace si è proposto come capofila del progetto, puntando su un evento che, almeno in teoria, avrebbe dovuto favorire la rigenerazione culturale e sociale della zona. L’11 luglio, la giunta di Lucano, composta dal sindaco e due assessori, ha approvato la delibera n. 42, accettando la proposta dell’associazione Giochi Antirazzisti AsdC., ritenuta “idonea a conseguire positive ricadute sul territorio”.

Tuttavia, la questione si complica quando si scopre che i Giochi Antirazzisti 2025 erano già iniziati il giorno prima dell’approvazione della delibera, il 10 luglio, con l’arrivo delle squadre e un fitto calendario di tornei di calcio 7 contro 7, beach volley, e dimostrazioni di boxe e muay thai popolare. Lucano, entusiasta dell’evento, ha celebrato il successo dell’iniziativa sulla sua pagina Facebook il 14 luglio, scrivendo: “Ieri si sono conclusi a Riace i Giochi Antirazzisti 2025, dopo tre giorni di sport, condivisione, incontri, divertimento, libertà di gioco e di espressione…”

Questa situazione solleva interrogativi: come si collega tutto ciò alla valorizzazione culturale dei borghi? È innegabile che lo sport possa fungere da veicolo di inclusione sociale e promuovere valori come l’antirazzismo e la solidarietà. Tuttavia, il progetto finanziato dal ministero della Cultura aveva obiettivi specifici, mirati a rigenerare i piccoli borghi attraverso iniziative culturali. Ci si interroga, dunque, se tornei di calcio e beach volley possano davvero essere considerati strumenti di rigenerazione culturale o se rappresentino un’interpretazione eccessivamente flessibile del concetto di “cultura”.

Nel frattempo, un altro capitolo della vicenda legale che coinvolge Lucano si è aperto. Nonostante la sentenza di decadenza emessa dal tribunale di Locri il 1° luglio scorso, il sindaco di Riace continua a ricoprire la sua carica grazie a un ricorso presentato dal suo avvocato, Andrea Daqua, l’8 luglio. La sentenza è stata sospesa in attesa dell’udienza presso la Corte d’Appello, fissata per il 9 gennaio 2026.

La situazione di Lucano è complessa, dato che la sua figura è segnata da un passato di controversie e successi nella gestione dell’accoglienza dei migranti, ma ora si trova a dover affrontare critiche riguardo all’uso dei fondi pubblici. La scelta di organizzare eventi sportivi con risorse destinate alla cultura ha suscitato un acceso dibattito, non solo tra i cittadini di Riace, ma anche a livello nazionale. Le opinioni si dividono: da un lato, c’è chi sostiene che lo sport possa realmente contribuire alla coesione sociale; dall’altro, c’è chi ritiene che questo tipo di iniziative non rispondano alle finalità per cui i fondi sono stati concessi.



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