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Un’esplosione a un distributore di benzina a Roma ha provocato 45 feriti. Un carabiniere eroe ha soccorso un uomo gravemente ustionato, portandolo in ospedale con la pattuglia



Un gesto di straordinario coraggio ha caratterizzato la drammatica mattinata a Roma, dove un’esplosione presso una pompa di benzina nei pressi di Villa de Sanctis ha causato decine di feriti, tra cui civili e operatori delle forze dell’ordine. Tra i protagonisti della vicenda, il maresciallo capo Gregorio Assanti, membro del Nucleo Radiomobile dei carabinieri, che insieme a un collega si è distinto per un intervento decisivo nel soccorso a un uomo gravemente ustionato.



L’incidente, avvenuto nelle prime ore della giornata, ha avuto conseguenze devastanti. Secondo il bilancio ufficiale, 45 persone sono rimaste ferite: 24 civili, 11 poliziotti, sei vigili del fuoco, tre operatori del 118 e un carabiniere. Tra i coinvolti ci sono anche il titolare della pompa di benzina e un cittadino che versava in condizioni critiche dopo essere stato avvolto dalle fiamme nella sua auto.

Il maresciallo Assanti ha raccontato i momenti concitati dell’intervento. “Siamo stati chiamati per un incendio. Quando siamo arrivati sul posto abbiamo capito che la situazione era di ben altra entità”, ha dichiarato. Le fiamme si erano propagate rapidamente, coinvolgendo un’ambulanza e un’auto con una persona al suo interno. “Abbiamo notato l’uomo vicino alla sua macchina incendiata. Era a terra ed aveva ustioni su gran parte del corpo. Era ancora vigile ma sotto shock”, ha aggiunto.

La criticità del contesto non ha scoraggiato i due carabinieri, che hanno deciso di agire immediatamente per salvare il ferito. “L’ambulanza però era incendiata”, ha spiegato il maresciallo. Non avendo altre opzioni disponibili, i militari hanno caricato l’uomo sulla loro pattuglia e si sono diretti verso il Policlinico Casilino. Durante il tragitto, erano accompagnati da un infermiere che ha fornito assistenza al ferito fino all’arrivo al pronto soccorso. Una volta giunti in ospedale, l’uomo è stato affidato al personale sanitario per le cure necessarie.

Nel frattempo, la situazione sul luogo dell’esplosione continuava a peggiorare. Una seconda deflagrazione ha scosso l’area, sbalzando a terra diversi soccorritori, tra cui gli stessi carabinieri. “Abbiamo visto una palla di fuoco. Stessa cosa è successa ai nostri colleghi che lavoravano dalla parte di via Casilina”, ha raccontato Assanti, sottolineando la gravità dell’evento. Un militare è rimasto ustionato e una parte della cisterna del GPL è stata proiettata a pochi metri dai soccorritori.

Nonostante il pericolo imminente, i carabinieri e gli altri operatori hanno continuato a lavorare per mettere in salvo quante più persone possibile. “C’è stata una seconda deflagrazione, che ci ha sbalzati a terra”, ha ricordato il maresciallo. “In questi casi avere paura è normale anche per i soccorritori, ma con la paura agiamo perché dobbiamo mettere in salvo la vita delle persone”.

L’intervento tempestivo e coraggioso dei militari ha evitato ulteriori tragedie in una situazione estremamente critica. Il gesto del maresciallo Gregorio Assanti e del suo collega rappresenta un esempio di dedizione e senso del dovere, dimostrando come anche nelle circostanze più difficili sia possibile fare la differenza.

Le autorità stanno ora indagando sulle cause dell’esplosione per chiarire le dinamiche dell’incidente e prevenire eventi simili in futuro. Nel frattempo, la città di Roma si stringe attorno ai feriti e ai loro familiari, esprimendo gratitudine verso tutti coloro che hanno operato per garantire soccorsi immediati e mettere in sicurezza l’area.



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