​​


Va in ospedale per un mal di testa, dimesso e poi muore: medico indagato, aperta un’inchiesta



Un uomo di 66 anni, residente a Cortona in provincia di Arezzo, è morto dopo essere stato dimesso dall’ospedale con una diagnosi di cefalea. L’uomo, che aveva recentemente battuto la testa, si era recato al pronto soccorso dell’ospedale La Fratta a causa di un forte mal di testa. Dopo alcune ore e un esame medico, era stato dimesso con la prescrizione di un antidolorifico. Tuttavia, nella notte successiva, è stato trovato morto sul divano di casa da un amico preoccupato per la sua assenza di notizie.



Il quotidiano La Nazione ha riportato che la procura di Arezzo ha avviato un’indagine ipotizzando il reato di omicidio colposo. Un medico è attualmente sotto indagine a scopo di garanzia per poter partecipare con un consulente all’autopsia programmata presso l’ospedale di Siena.

Secondo le ricostruzioni, il 66enne era stato dimesso dall’ospedale dopo poche ore e alcuni accertamenti. Chi lo conosceva ha riferito che il 4 aprile l’uomo aveva subito un trauma cranico, per il quale era stato ricoverato e sottoposto a una Tac. I medici avevano consigliato di ripetere l’esame dopo 40 giorni, ma l’uomo si era recato nuovamente al pronto soccorso prima della scadenza del termine, a causa del persistere dei dolori. Dopo la visita, era stato rimandato a casa, dove è deceduto poche ore dopo.

Dopo il ritrovamento del corpo, è stato allertato il 112 e i carabinieri sono intervenuti sul posto. La procura è stata informata e ha avviato gli accertamenti del caso, acquisendo la documentazione medica relativa al trattamento ricevuto dall’uomo.

Questo triste evento solleva interrogativi sulla gestione dei pazienti con sintomi potenzialmente gravi e sulle procedure seguite in ospedale. La comunità locale è in attesa di ulteriori sviluppi dall’inchiesta in corso per capire se ci siano state negligenze nel trattamento del paziente.

Nel frattempo, un altro caso simile ha destato preoccupazione: un uomo di nome Giuseppe è morto poco dopo essere stato dimesso dal pronto soccorso con un dolore al petto. Anche in questo caso, è stata aperta un’inchiesta per chiarire le circostanze del decesso.

Questi episodi mettono in evidenza l’importanza di una diagnosi accurata e tempestiva, soprattutto quando si tratta di sintomi che potrebbero indicare condizioni mediche serie. Le autorità sanitarie sono chiamate a garantire che i protocolli siano seguiti rigorosamente per evitare tragiche conseguenze come quelle avvenute a Cortona.

L’indagine della procura mira a fare luce su eventuali errori o omissioni nel trattamento del 66enne e a determinare se ci siano responsabilità da parte del personale medico coinvolto. L’autopsia prevista fornirà ulteriori dettagli sulle cause della morte e sarà fondamentale per l’esito dell’inchiesta.

Il caso ha suscitato grande interesse mediatico e attenzione da parte dell’opinione pubblica, che attende risposte chiare su quanto accaduto. La trasparenza delle indagini e la comunicazione dei risultati saranno cruciali per ristabilire la fiducia nei confronti delle strutture sanitarie locali.

In attesa dei risultati dell’autopsia e delle conclusioni dell’inchiesta, la comunità di Cortona si stringe attorno alla famiglia del defunto, offrendo supporto e solidarietà in questo momento difficile. La speranza comune è che si faccia giustizia e che episodi simili non si ripetano in futuro.

Nel frattempo, si continua a discutere sull’importanza di migliorare i servizi di emergenza e le procedure diagnostiche negli ospedali per garantire la sicurezza e il benessere dei pazienti. È fondamentale che ogni caso sia trattato con la massima attenzione e professionalità per evitare tragedie come quella che ha colpito la comunità cortonese.



Add comment