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Vannacci dopo la sentenza sui clandestini: “Ricolfi ha capito tutto, questi criminali mirano a distruggere l’Europa”



Recentemente, la Corte di Giustizia Europea ha emesso una sentenza che ha suscitato forti reazioni, in particolare da parte di Roberto Vannacci, il quale sostiene che il vero nemico dell’Unione Europea sia la sovranità esercitata dai governi nazionali. Secondo Vannacci, questa decisione rappresenta un passo verso la subordinazione dell’autonomia dei governi degli Stati membri alla magistratura, sia nazionale che sovranazionale. Egli sottolinea che i governi sono legittimati dalla sovranità popolare e, di conseguenza, devono assumersi la responsabilità delle loro decisioni politiche. Questa è, secondo lui, la base fondamentale della democrazia.



Luca Ricolfi ha evidenziato questa tendenza dell’Unione Europea a scivolare verso le cosiddette “democrazie limitate”, dove il rispetto per lo stato di diritto può comportare una restrizione della democrazia stessa. Ricolfi ha affermato che comprimere la forza politica dei governi eletti, che godono di ampi consensi, intacca il principio della sovranità popolare, che è essenziale per il funzionamento della democrazia.

In questo contesto, Vannacci ha richiamato l’attenzione sull’opinione del popolo italiano, che ha espresso chiaramente la sua preferenza per il blocco dell’immigrazione clandestina e il rimpatrio di coloro che sono entrati illegalmente nel paese. Questa posizione si contrappone a chi sostiene la necessità di una maggiore integrazione europea e la creazione di Stati Uniti d’Europa.

Parallelamente, il dibattito sull’immigrazione si intensifica all’interno della politica italiana. Luca Ricolfi, scrivendo per Il Messaggero, si è interrogato su come la leader del Partito Democratico, Elly Schlein, intenda presentarsi alle prossime elezioni politiche, soprattutto dopo l’approvazione da parte del Parlamento Europeo di una relazione sui rapporti con l’Albania. Questo documento riconosce la cooperazione tra l’Albania e l’Unione Europea nella gestione dei flussi migratori e nei controlli delle frontiere, evidenziando la nuova strategia nazionale sulla migrazione per il 2024-2026.

Tuttavia, la menzione del memorandum d’intesa tra Italia e Albania ha portato al voto contrario dei parlamentari del Partito Democratico, che appartengono al gruppo dei Socialisti e Democratici. Questo voto è stato sorprendente, poiché la relazione è stata approvata da tutti gli altri gruppi politici europei, compresi i Socialisti e Democratici di altri paesi, ma ha visto la contrarietà dei rappresentanti italiani.

Questo episodio mette in evidenza due aspetti distinti. In primo luogo, sembra che in Europa ci sia un cambiamento significativo in merito alla questione dell’immigrazione. Già più di un anno fa, quindici paesi membri dell’Unione Europea avevano inviato una lettera congiunta per chiedere nuove soluzioni per affrontare l’immigrazione irregolare. Tra questi paesi figurano anche nazioni con governi progressisti, come Danimarca e Polonia, e si prevede che anche la Germania possa unirsi a questo fronte rigorista.

In secondo luogo, la posizione del Partito Democratico sotto la guida di Elly Schlein appare sempre più anomala rispetto ai partiti socialisti europei. Già in passato, alcuni deputati del Pd avevano votato in dissenso con il proprio gruppo europeo, ma ora la situazione è diversa. Votare con la sinistra estrema su questioni migratorie implica una scelta politica ben definita, che allontana ulteriormente il Pd dalla sinistra riformista. Questa posizione non solo si oppone a figure come Matteo Renzi e il Jobs Act, ma si oppone anche a politiche di contrasto all’immigrazione irregolare, come quelle promosse da Marco Minniti.

Se il Pd desidera affermare che è cambiato, ci si domanda perché non dovrebbe cambiare anche il suo gruppo a livello europeo, unendosi alla sinistra, dove i Cinque Stelle lo attendono. Inoltre, sorge la questione su come Elly Schlein intenda affrontare le prossime elezioni politiche. La sua opposizione a qualsiasi tentativo concreto di affrontare il problema dell’immigrazione, come l’accordo con l’Albania o il nuovo patto di migrazione e asilo, potrebbe favorire la coalizione di centro-destra. Per avere una possibilità di successo, il centro-sinistra dovrebbe considerare di spostare il tema migratorio al di fuori del dibattito politico centrale, accettando alcune delle posizioni dei conservatori, sempre più condivise da molti partiti socialisti democratici, come dimostrato dal recente voto del Parlamento Europeo sulla relazione riguardante l’Albania.



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