​​


Victoria Thomas sopravvive 17 minuti di morte clinica e racconta cosa ha visto.



a Victoria Thomas, 35 anni e originaria di Gloucester, Regno Unito, è stata colpita da un arresto cardiaco improvviso durante una sessione di boot camp in palestra. Il suo cuore si è fermato per 17 minuti, durante i quali ha vissuto una drammatica esperienza extracorporea. I paramedici le hanno praticato la rianimazione con CPR ed elettroshock, restituendole infine la vita  .



A seguito dell’arresto cardiaco, Victoria è stata trasferita al Bristol Royal Infirmary, dove ha dormito per tre giorni in coma. Al risveglio le è stato impiantato un defibrillatore interno, indispensabile per prevenire futuri episodi simili  .

Pochi mesi dopo, nel 2021, ha scoperto di essere incinta: una gioia avvolta in preoccupazioni per il cuore. Durante la gravidanza, è collassata più volte, ma il defibrillatore ha ripristinato il ritmo cardiaco ogni volta. All’inizio della 24ª settimana i medici hanno identificato la causa: la malattia di Danon, una condizione genetica rarissima causata da una mutazione del gene LAMP‑2, che colpisce meno di un milione di persone nel mondo. Victoria è risultata la prima della sua famiglia ad esserne affetta  .

Nonostante un’aspettativa di vita drasticamente ridotta — mediamente intorno ai 24 anni per le donne affette dalla malattia — Victoria Thomas ha continuato a lottare. Ha dato alla luce il figlio Tommy, ha subito un trapianto di cuore nel 2023 al Queen Elizabeth Hospital di Birmingham, e oggi è tornata a uno stile di vita attivo: gioca a netball quattro volte alla settimana e ha ottenuto la selezione per la Gran Bretagna ai World Transplant Games in Germania, partecipando anche a volley e basket  .

Nel racconto dell’esperienza vissuta durante la morte clinica, la donna afferma di essersi “sospesa vicino al soffitto”, guardando sé stessa sul pavimento della palestra: “I didn’t see a light, or feel peaceful, I was just watching myself, and I could see some yellow machines around me”. La prima impressione così lucida riguardava le sue gambe, che le erano sembrate gonfie: erano effettivamente gonfie come confermato da una foto scattata pochi istanti prima del collasso  .

Questo resoconto non include visioni di luce o sensazioni di serenità spesso associate alle esperienze vicine alla morte: “When it happened, it went black and there was nothing, then I became aware of looking down on my body  .

La vicenda di Victoria Thomas sottolinea l’importanza della rianimazione tempestiva e delle tecniche mediche moderne nella gestione di arresti cardiaci improvvisi. La diagnosi di una malattia genetica rara e il successivo trapianto dimostrano sia la complessità delle patologie cuore‑correlate, sia la resilienza di una persona che ha affrontato rischi estremi per continuare a vivere una vita piena.

Il suo percorso è testimonianza di speranza: da un arresto cardiaco prolungato a una rinascita possibile grazie al supporto medico avanzato e all’importanza di diagnosi geneticamente precise.



Add comment