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Viktor Orbán arriva in Italia e manda su tutte le furie la Salis: davanti alle telecamere di Rete 4 la chiama con il suo vero nome



Il premier ungherese Viktor Orban ha rilasciato dichiarazioni contro l’europarlamentare italiana Ilaria Salis, accusandola di essere una criminale e di dover affrontare un processo per presunti crimini commessi in Ungheria. Durante un’intervista trasmessa il 28 ottobre da Retequattro, Orban ha commentato un caso che ha attirato l’attenzione internazionale, legato a un’aggressione avvenuta a Budapest. La questione ha sollevato interrogativi sulla giustizia e sui diritti umani nel paese.



Secondo Orban, Salis è venuta in Ungheria e ha “usato violenza contro dei cittadini pacifici ungheresi”, definendola quindi una criminale che “dovrebbe stare in galera”. Queste affermazioni sono state espresse con fermezza, evidenziando la posizione del governo ungherese nei confronti dell’europarlamentare di Alleanza Verdi-Sinistra. Orban ha anche sottolineato che, sebbene gli italiani siano generalmente ben accolti in Ungheria per vari motivi culturali, chi commette crimini non è gradito.

Il caso di Ilaria Salis ha avuto inizio nel 2024, quando è stato avviato un processo contro di lei a Budapest dopo un lungo periodo di detenzione in condizioni difficili. Le immagini della donna in tribunale, con una catena al collo, hanno fatto il giro del mondo, suscitando indignazione e preoccupazione per il rispetto dei diritti umani in Ungheria. Nonostante le accuse, Salis è stata eletta alle elezioni europee, ottenendo oltre 124.000 voti e diventando uno dei candidati italiani più votati.

Dopo la sua elezione, Salis è stata liberata dalle autorità ungheresi e ha potuto insediarsi a Bruxelles. Tuttavia, la situazione è diventata nuovamente tesa quando è stata presentata una richiesta di revoca della sua immunità parlamentare, sostenuta dal centrodestra europeo e, in particolare, dalla Lega in Italia. Questa richiesta si basava su eventi che si sarebbero verificati prima delle elezioni europee, ma è stata respinta dall’aula, permettendo a Salis di evitare un processo in Ungheria.

In risposta alle accuse di Orban, Salis ha pubblicato una dichiarazione su Facebook, criticando il premier ungherese per la sua mancanza di rispetto nei confronti dei principi democratici. Ha affermato che “non spetta al potere politico condannare un imputato”, sottolineando che questo compito deve essere svolto da un giudice imparziale. La sua replica ha incluso anche una critica alla natura “fascista” delle affermazioni di Orban, ricordando che il popolo italiano ha già ripudiato il fascismo.

Salis ha dichiarato: “Non permetteremo che riportiate indietro le lancette della storia: difenderemo le libertà e i diritti che abbiamo conquistato — e ne vogliamo conquistare ancora, e ancora, e ancora”. La sua posizione è chiara: non intende cedere alle pressioni politiche e continuerà a combattere per i diritti civili e la giustizia.

La situazione di Ilaria Salis ha messo in luce le tensioni tra l’Unione Europea e il governo ungherese, che è stato criticato per le sue politiche autoritarie e per le violazioni dei diritti umani. Le affermazioni di Orban sono state interpretate come un tentativo di esercitare pressioni su Salis e di intimidire gli oppositori politici. Il fatto che il premier ungherese si esprima in modo così diretto su un membro del Parlamento europeo ha sollevato preoccupazioni riguardo alla libertà di espressione e alla sicurezza degli europarlamentari.

In questo contesto, la questione dell’immigrazione e della gestione dei diritti civili in Ungheria continua a essere un tema caldo. Salis, con la sua elezione, rappresenta una voce di opposizione a un governo che molti considerano sempre più autoritario. La sua lotta per i diritti umani e la giustizia è diventata simbolo di una resistenza contro le politiche oppressive.



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