Il direttore de Il Giornale, Vittorio Feltri, è stato sospeso per quattro mesi dall’Ordine dei giornalisti della Lombardia in seguito a dichiarazioni ritenute offensive e discriminatorie nei confronti dei musulmani. L’episodio risale alla puntata del 28 novembre 2024 del programma La Zanzara, trasmesso su Radio24.
La decisione del Consiglio di disciplina dell’Ordine lombardo è stata presa alla fine di marzo, ma la sospensione rimarrà congelata fino al pronunciamento sull’appello da parte del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti. Al centro della questione vi sono le parole pronunciate da Feltri durante la trasmissione, che hanno suscitato un’ondata di critiche da più parti.
Nel corso della puntata, Vittorio Feltri aveva commentato le proteste scoppiate nel quartiere Corvetto di Milano in seguito alla morte di Ramy Elgaml, un giovane deceduto durante un inseguimento con i carabinieri nella notte del 24 novembre. Le affermazioni di Feltri sono state giudicate particolarmente gravi: “I musulmani, io gli sparerei in bocca. Io non mi vergogno affatto di considerare i musulmani delle razze inferiori”. Queste parole hanno sollevato reazioni critiche sia dal Partito Democratico che da Fratelli d’Italia, il partito con cui Feltri è consigliere regionale in Lombardia.
I consiglieri regionali di Fratelli d’Italia, Maira Cacucci e Matteo Forte, hanno preso le distanze dalle dichiarazioni del direttore, definendole “inaccettabili” e sottolineando che non è più il tempo di difendere automaticamente un collega di partito. Anche il Partito Democratico ha espresso una ferma condanna nei confronti delle parole di Feltri.
L’episodio ha avuto ripercussioni anche sui conduttori del programma, Giuseppe Cruciani e David Parenzo, che sono stati multati dall’Agcom per il contenuto della trasmissione. Durante il dibattito, Feltri aveva proseguito con ulteriori affermazioni controverse: “Conosco il Corvetto. Non frequento le periferie, perché non mi piacciono. Sono caotiche, brutte e soprattutto piene di extracomunitari che non sopporto. Basta guardarli e vedere quello che combinano qui a Milano”. Inoltre, aveva aggiunto: “C’è da rammaricarsi per la morte di un ragazzo? Se uno decide di fare il delinquente, che abbia 19 o 27 anni, è uguale”.
Le dichiarazioni di Feltri hanno riaperto il dibattito sul linguaggio utilizzato dai giornalisti e sulla responsabilità delle figure pubbliche nel rispettare i principi deontologici della professione. Non è la prima volta che il direttore de Il Giornale si trova al centro di polemiche per le sue esternazioni. Nel 2020, aveva lasciato l’Ordine dei giornalisti per protesta, salvo poi rientrarvi nel 2023.
Add comment