“La femmilizzazione del maschio”: è polemica sul servizio di Rai Uno



Stefano Ferri, crossdresser, e Laura Tecce, giornalista, vengono intervistati da Uno Mattina Estate sulle differenze di genere. Tuttavia, lo sbilanciamento del dibattito a favore degli stereotipi ha suscitato molte critiche.



Nel corso di un programma di approfondimento di attualità su Rai Uno, Uno Mattina Est, gli ospiti Massimiliano Ossini e Maria Soave hanno discusso della “femminilizzazione del maschio”. In studio erano presenti la giornalista Laura Tecce, firma di Libero, il crossdresser Stefano Ferri e il filosofo Diego Fusaro. Diego Fusaro, conduttore, e Diego Passoni, produttore della trasmissione, hanno entrambi criticato la gestione della questione di genere da parte della trasmissione.

Secondo l’attore e regista Sean Penn, gli uomini sono stati femminilizzati in tutto il mondo. Come ha detto lui stesso, “credo che le donne siano coraggiose e non vedano la mascolinità come un segno di oppressione nei loro confronti”. Gli ospiti in studio devono commentare queste dichiarazioni. Le persone vengono convinte a rinunciare ai jeans e a indossare le gonne grazie ai geni vigliacchi che le guidano.

Secondo la giornalista Tecce, la mascolinità non è un segno di oppressione. Ci sono uomini e donne”, afferma. Ognuno ha una funzione distinta. Oggi va di moda etichettare la mascolinità come dannosa, ma cosa significa?”. Soave la interrompe per dire: “Ci sono situazioni…”. Tuttavia, Tecce prende di nuovo il microfono. Certo, sono casi gravi, ma c’è una violenza contro le donne in cui la violenza è presente da entrambe le parti, per cui citando questo… Cosa significa essere un uomo dannoso? Vestirsi come un uomo? Accettarlo? Abbiamo bisogno di lui. Evitare il botox e la blefaroplastica? Rimanere con Dio”.

Nel video viene presentato un uomo di nome Stefano Ferri che si descrive come “un uomo sposato con figli, eterosessuale ma che indossa abiti femminili”. Perché viene descritto in questo modo? “Non è una scelta”, dice, “è il modo in cui integro gli elementi maschili e femminili di me stesso. Ognuno di noi ha due parti e queste due parti devono lavorare insieme. Nella mia società le persone vengono evitate se si comportano in questo modo, ma presto sarà accettato”. Le parole di Sean Penn riecheggiano quelle delle prime attiviste per i diritti delle donne riguardo ai pantaloni. Ci vuole tempo perché una tendenza prenda piede”.

Ferri risponde: “A mia figlia non interessa quanto sia eccentrica la scelta, perché è statisticamente eccentrica. Fa parte della generazione fluida, quindi non le importa cosa indossa sua madre. Tuttavia, disapproviamo la cosiddetta “generazione fluida”, perché ci sono ancora disparità di genere. Non trasmettiamo questi messaggi perché ci sono ancora disparità di genere. Non è vero che la società si sta muovendo in quella direzione. Potete vestirvi come volete, ma per favore non trasmettete il messaggio che la società si sta muovendo verso la fluidità, che è anche l’assenza di costanza. Siamo già così confusi”. Tecce rientra per commentare: “È una certa idea che i media vogliono promuovere che stiamo tutti andando verso la fluidità, ma non è così. Potete fare quello che volete, ma non trasmettete il messaggio che stiamo andando tutti verso la fluidità, che è anche l’assenza di costanza. La società è già così confusa”.

Poi Tecce domanda se dietro la scelta di Ferri non ci sia una forma di egogentrismo e se la sua decisione è dettata dal marketing. “Mi ha dato più danni che altro”, si difende lui. “Nei miei 36 anni vissuti in giacca e cravatta, ho subito e basta. Non ero me stesso, ho cominciato ad impormi e a vincere vestito cosi. Non dico che tutti gli uomini devono essere come me, ma che se a qualcuno capita ma è giusto che venga legittimato”.



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