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Minacce choc alla figlia di Meloni, il docente campano che fa discutere



Un insegnante di lingua tedesca che lavora in una scuola superiore della provincia di Napoli è al centro di un’indagine per un post offensivo e minaccioso rivolto a Ginevra Meloni, figlia di 7 anni della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Il messaggio, che ha suscitato condanne unanimi da parte di tutte le forze politiche, fa riferimento alla tragica vicenda di Martina Carbonaro, una ragazza di 14 anni uccisa dal suo ex fidanzato.



Il post, scritto con caratteri bianchi su sfondo rosso, è stato reso noto ieri dal capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Galeazzo Bignami. Nel messaggio si legge: “Auguro alla figlia di Meloni la sorte della ragazza di Afragola”. Secondo le verifiche del Ministero dell’Istruzione, l’autore sarebbe un dipendente dello stesso ministero.

Dalle indagini è emerso che il responsabile sarebbe Stefano Addeo, nato nel 1960. La polizia postale è già intervenuta e il caso sarà presto segnalato alla magistratura. Gli inquirenti stanno verificando se il profilo social da cui è partito il messaggio sia effettivamente gestito dal docente o se possa essere opera di un’altra persona.

Sui social network del presunto autore sono presenti, oltre a immagini di animali domestici come cani e gatti, numerosi post critici nei confronti del governo e di Israele. Giorgia Meloni è spesso bersaglio di attacchi personali, con epiteti offensivi come “nana” e “Carciofara”. Anche altre figure politiche, come Augusta Montaruli, sono state oggetto di insulti; in un caso, l’insegnante l’ha definita “sguardrina”. Inoltre, non mancano commenti polemici contro i giornalisti, accusati di non comprendere il caso Garlasco: “Giornalisti di 4 ordine continuate a parlare di Garlasco. Il ragazzo è inquietante anche se gli ridate libertà”, si legge in un altro post.

Tra i contenuti pubblicati dall’insegnante figura anche una card del 25 maggio scorso in cui si vedono Meloni, Matteo Salvini e Antonio Tajani stringere la mano al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Sopra l’immagine campeggia la scritta: “#Complici e loro se la ridono. Vergognatevi Maledetti”. Nel commento associato, l’autore augura ai figli dei tre politici la stessa sorte dei bambini vittime del conflitto a Gaza. A chi lo accusa di vigliaccheria per aver coinvolto dei minori, risponde: “E tu più di me che attacchi con la stessa moneta”.

In seguito alla diffusione del post incriminato, il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha rilasciato una nota ufficiale sottolineando l’importanza del ruolo degli insegnanti nella formazione dei giovani. “La figura del docente è di straordinaria importanza nella formazione dei giovani, non solo nell’impartire saperi ma anche nell’educare al rispetto verso gli altri. È indispensabile che i docenti siano per primi sempre consapevoli della responsabilità e del valore sociale del loro ruolo”, ha dichiarato il ministro. Ha poi aggiunto: “Proprio a tutela della stragrande maggioranza degli insegnanti che tengono atteggiamenti esemplari non possiamo più tollerare comportamenti di singoli che sui social o in pubblico tradiscono quel decoro e quella dignità che devono caratterizzare una professione così delicata”.

Il ministero ha annunciato che saranno adottate misure disciplinari nei confronti dei dipendenti che si rendono protagonisti di comportamenti ritenuti incompatibili con il ruolo educativo. L’obiettivo è garantire che la scuola resti un luogo sicuro e rispettoso per gli studenti e per la comunità.

Nel frattempo, le indagini proseguono per chiarire ogni aspetto della vicenda e accertare le responsabilità. La vicenda ha sollevato un acceso dibattito sull’uso dei social media da parte dei docenti e sull’importanza di mantenere un comportamento etico anche al di fuori dell’ambiente scolastico.



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