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Rinuncia all’orale di maturità e legge un discorso: “Mi fa ribrezzo la reazione di Valditara”



Una decisione singolare ha visto protagonista Mariasole Tomassini, una diciannovenne di Urbino che ha recentemente concluso il suo percorso di studi presso la Scuola del Libro. Il 2 luglio scorso, durante l’esame orale di maturità, la giovane ha deciso di non rispondere alle domande della commissione, esprimendo invece le sue critiche nei confronti del sistema scolastico italiano. Nonostante avesse un numero di crediti sufficiente per essere promossa e una media alta, la sua scelta le è costata un voto finale di 67 su 100.



La studentessa ha spiegato le ragioni dietro questa scelta in un’intervista al Resto del Carlino. Ha dichiarato di aver preparato un discorso scritto, che ha consegnato alla commissione d’esame chiedendo che fosse messo a verbale. Nel suo intervento, Mariasole ha evidenziato quello che considera un problema strutturale del sistema educativo italiano: l’eccessiva enfasi su voti e crediti, a scapito del lavoro svolto dagli studenti nei cinque anni di scuola superiore. “Ho espresso la mia delusione per l’esperienza vissuta a scuola e ho criticato l’attuale sistema di valutazione basato su voti e crediti, dove il lavoro di cinque anni viene dimenticato, dando importanza solo a tre prove”, ha affermato.

La giovane ha inoltre raccontato che l’episodio che l’ha spinta a intraprendere questa protesta è stato un sette in condotta ricevuto durante l’anno scolastico, un voto che riteneva ingiusto. “Ho sempre dato il massimo a scuola e penso di essere stata punita per la mia attività di rappresentante. Lo ammetto, sono una persona che quando c’è da dire la propria, lo fa, ma in modo educato. Quando ho espresso critiche, ho avuto la sensazione che la mia opinione non contasse”, ha spiegato.

Secondo Mariasole, la scuola dovrebbe essere un luogo in cui gli studenti imparano a sviluppare un pensiero critico e non un ambiente in cui si rischia di essere penalizzati per aver espresso le proprie opinioni. Ha sottolineato come il voto possa diventare uno strumento per limitare la libertà di espressione degli studenti: “La scuola dovrebbe insegnare ad avere un pensiero critico, non punire chi lo esprime. E il voto invece così rischia di diventare un’arma per mettere a tacere gli studenti”.

La scelta della ragazza è stata sostenuta dai suoi genitori, entrambi insegnanti, che sono stati gli unici a conoscere in anticipo la sua decisione. “Sono stati gli unici con cui mi sono confidata e mi sono stati vicini. I miei compagni non ne sapevano nulla e sono rimasti stupiti”, ha dichiarato. Nonostante il sostegno familiare, Mariasole ha scelto di non condividere i suoi piani con i compagni di classe, sorprendendoli il giorno dell’esame.

La vicenda si inserisce in un contesto più ampio di proteste da parte di alcuni studenti italiani contro l’attuale sistema scolastico e le modalità di valutazione della maturità. Recentemente, il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha annunciato l’intenzione di introdurre sanzioni più severe, inclusa la bocciatura, per coloro che boicotteranno l’esame orale. Mariasole Tomassini ha commentato queste dichiarazioni con fermezza: “La proposta mi fa ribrezzo. Cosa mi state insegnando? Di non volere cittadini pensanti ma persone che abbassano la testa? Ho scelto la Scuola del Libro perché amo l’arte. La cultura ti insegna ad avere un pensiero critico, e il pensiero critico deve essere espresso liberamente”.

Nonostante le critiche mosse al sistema scolastico, Mariasole riconosce comunque il valore dell’istruzione e della cultura come strumenti fondamentali per sviluppare una mente aperta e critica. La sua scelta di frequentare la Scuola del Libro riflette questa passione per l’arte e la cultura.



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