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Viareggio, panico sul lungomare in pieno giorno: minorenne armato di coccio di bottiglia ferisce diverse persone



Un sabato di grande tensione sul lungomare di Viareggio, quando intorno alle 14 un ragazzo di quindici anni, di origine tunisina, ha improvvisamente scatenato il panico armato di un coccio di bottiglia. La scena, avvenuta nei pressi del bagno Nettuno lungo la Passeggiata, ha provocato almeno tre feriti — per fortuna lievi — e ha mobilitato immediatamente i carabinieri e i soccorsi sanitari.



Secondo le prime ricostruzioni investigative, il ragazzo è stato dapprima notato mentre cercava di scavalcare il cancello dello stabilimento balneare, nonostante fosse regolarmente aperto. Al richiamo dei gestori, ha reagito violentemente, colpendo una persona con uno schiaffo, oltre ad urlare e sputare, prima di dirigersi verso i Giardini d’Azeglio. È tornato poco dopo impugnando un frammento tagliente di vetro, con cui ha aggredito passanti, ferendo lievemente almeno un paio di persone alla fronte  .

Quando il giovane si è avvicinato all’ingresso del bagno Nettuno, il titolare, Oreste Giannessi, ha deciso di intervenire per proteggere i propri clienti. Ha dichiarato: “Quel ragazzo poteva uccidere qualcuno con quel coccio di bottiglia. Per questo non potevo permettere che entrasse nel bagno, dovevo assolutamente difendere i miei clienti”  . Giannessi, supportato dal cognato, ha cercato di fermare il minore, che ha reagito col capo di vetro, entrando in una pericolosa escalation di violenza.

È nata così una colluttazione intensa. Nel corso della zuffa, il giovane ha brandito più volte il coccio, ma il tempestivo intervento di passanti intervenuti in difesa ha aiutato a immobilizzarlo. Poco dopo sono giunti i carabinieri che lo hanno tratto in arresto, denunciandolo per lesioni e resistenza a pubblico ufficiale  .

Il bilancio è di tre feriti: Gianessi, il cognato e un cliente che aveva tentato di prestare aiuto. Tutti sono stati prontamente trasferiti al pronto soccorso dell’ospedale Versilia. Giannessi e suo cognato hanno riportato ferite al braccio, trattate con punti di sutura; il terzo ferito ha ricevuto assistenza da volontari della Croce Rossa e della Croce Verde a Lido di Camaiore  .

L’episodio – avvenuto sotto gli occhi di turisti e residenti – ha gettato un’ombra sulla sicurezza estiva della città, sollevando timori tra commercianti e cittadini. Molti denunciano un aumento di episodi simili, tra furti, vandalismi e aggressioni occasionali.

Gianessi ha commentato la situazione allarmante: “È una situazione grave, inutile nasconderlo […] Non può più essere tollerata in una città a vocazione turistica come la nostra”. Ha inoltre sottolineato l’urgenza di un intervento legislativo: “Serve un intervento legislativo a monte che freni il diffondersi di questa microcriminalità e metta le forze dell’ordine nelle condizioni di garantire la sicurezza” .

Il ragazzo, minorenne, è stato affidato alle autorità. Ora dovrà rispondere alle accuse di lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. Il caso riaccende il dibattito su come garantire un’estate sicura per residenti e turisti, in un contesto dove primeggiano la vivacità e i flussi stagionali, ma dove si registrano anche crescenti segnali di insicurezza urbana.

Nelle prossime settimane, si attendono nuove valutazioni da parte di autorità locali e forze dell’ordine su possibili strategie preventive—rafforzamento della vigilanza, presenza rafforzata nelle ore più frequentate, e un confronto istituzionale sul tema della normativa da applicare nei confronti di minorenni coinvolti in episodi violenti in spazi pubblici.

Con questa vicenda, Viareggio si trova di fronte alla sfida di riconciliare il proprio ruolo di meta turistica con la necessità di tutelare chi soggiorna, lavora o vive stabilmente sul litorale.



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