La comunità sportiva mondiale piange la scomparsa di Fauja Singh, il leggendario maratoneta noto per i suoi straordinari risultati ottenuti in età avanzata. L’uomo, che aveva conquistato il titolo di maratoneta più anziano del pianeta, è stato investito da un veicolo non identificato mentre attraversava una strada a Beas Pind, un villaggio vicino a Jalandhar, nel Punjab. L’incidente è avvenuto durante la sua consueta passeggiata mattutina. Nonostante l’intervento immediato dei passanti, che lo hanno trasportato in ospedale, Singh non è sopravvissuto alle ferite riportate ed è deceduto lunedì.
Le autorità locali hanno dichiarato che sono in corso le indagini per identificare e arrestare il responsabile. Un alto ufficiale della polizia ha assicurato che “il colpevole verrà catturato presto”. La notizia è stata confermata anche dal club podistico e organizzazione benefica Sikhs In The City, di cui Singh era una figura simbolica. In un comunicato, l’organizzazione ha annunciato che dedicherà i prossimi eventi alla memoria del maratoneta, incluso il “Fauja Singh Birthday Challenge” previsto per il 29 marzo 2026.
“È con grande tristezza che possiamo confermare la scomparsa della nostra icona di umanità e fonte di positività, Fauja Singh. È morto in India all’età di 114 anni a causa di un incidente stradale vicino a casa sua”, si legge nella nota del club, che ha anche espresso l’intenzione di intensificare gli sforzi per raccogliere fondi destinati alla costruzione della “Fauja Singh Clubhouse” a Ilford, Londra, dove il maratoneta si allenava regolarmente.
Nato il 1° aprile 1911 nel Punjab, Fauja Singh ha vissuto gran parte della sua vita come contadino, lavorando nei campi del suo villaggio. Da bambino soffriva di problemi alle gambe e non riusciva a camminare correttamente fino all’età di cinque anni. “Da ragazzo non sapevo nemmeno che esistesse la parola ‘maratona’. Non sono mai andato a scuola, né ho praticato alcun tipo di sport. Ero un contadino e ho trascorso gran parte della mia vita nei campi”, aveva raccontato in un’intervista alla BBC Punjabi.
La sua incredibile carriera nel mondo del podismo è iniziata tardi, all’età di 89 anni, quando si trasferì a Ilford, Londra. Qui scoprì la passione per la corsa, che lo avrebbe portato a battere numerosi record in diverse categorie d’età. Il debutto ufficiale avvenne nel 2000 alla Maratona di Londra, appena un mese prima del suo 89° compleanno. Da allora ha partecipato a nove maratone complete fino al suo ritiro nel 2013.
Uno dei momenti più memorabili della sua carriera fu nel 2011, quando completò la Maratona di Toronto diventando il primo centenario al mondo a raggiungere questo traguardo. Tuttavia, il record non fu riconosciuto dal Guinness dei Primati poiché Singh non possedeva un certificato di nascita ufficiale, documento che all’epoca della sua nascita non veniva rilasciato in India. Nonostante ciò, il suo passaporto britannico attestava come data di nascita il 1° aprile 1911 e ricevette anche una lettera di congratulazioni dalla Regina Elisabetta II per il suo 100° compleanno.
Oltre a essere un maratoneta eccezionale, Fauja Singh era anche un simbolo di resilienza e longevità. La sua filosofia di vita era semplice ma potente: “Mangiare meno, correre di più: questo è il segreto della mia longevità. Questo è il mio messaggio per tutti”, aveva dichiarato recentemente.
Nel corso degli anni, Singh è diventato un’ispirazione per milioni di persone in tutto il mondo, dimostrando che l’età non è un limite quando si tratta di perseguire i propri obiettivi. Nel 2012 fu scelto come tedoforo per le Olimpiadi di Londra, un riconoscimento del suo contributo al mondo dello sport e alla promozione di uno stile di vita sano.



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