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Orban risponde senza mezzi termini alla lettera di von der Leyen: “Basta miliardi inutili all’Ucraina”



Il Premier ungherese Viktor Orbán ha espresso forti riserve riguardo alla recente proposta della presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, di aumentare i fondi destinati all’Ucraina. In una lettera ricevuta da von der Leyen, si sottolinea che il deficit di finanziamento per il paese è significativo e si chiede agli Stati membri di contribuire con ulteriori risorse. Orbán ha descritto questa richiesta come “sorprendente”, evidenziando che, mentre si fa chiaro che i fondi dei contribuenti europei vengono gestiti in modo discutibile, la risposta proposta è quella di inviare ancora più denaro.



Il Premier ha utilizzato una metafora provocatoria per illustrare il suo punto di vista: “Tutta questa storia ricorda un po’ il tentativo di aiutare un alcolista mandandogli un’altra cassa di vodka. L’Ungheria non ha perso il buon senso.” Con questa affermazione, Orbán intende sottolineare l’inefficacia di ulteriori finanziamenti senza un controllo adeguato della situazione.

La proposta di von der Leyen di utilizzare i fondi del Meccanismo europeo di stabilità (Mes) per sostenere l’Ucraina ha sollevato ulteriori polemiche. Secondo diversi commentatori, tra cui Diego Fusaro per Il Giornale d’Italia, l’idea di utilizzare il Mes per finanziare l’Ucraina è vista come un’ulteriore dimostrazione della direzione problematica in cui si sta muovendo l’Unione Europea. Fusaro ha definito questa proposta “manicomiale”, suggerendo che essa rappresenti un attacco diretto alla sovranità degli Stati membri, costretti a sacrificare i propri beni per sostenere le spese di un governo estero.

In particolare, Fusaro ha messo in evidenza il rischio che i cittadini europei possano essere privati di beni fondamentali, come la propria casa, per finanziare le “irragionevoli ragioni” del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, definito un “guitto di Kiev”. L’argomento utilizzato per giustificare il continuo sostegno all’Ucraina è la minaccia percepita della Russia, che, secondo alcuni, potrebbe espandere la sua influenza in Europa.

La questione dei finanziamenti all’Ucraina ha sollevato interrogativi anche sulla trasparenza e sull’uso dei fondi. Negli ultimi tempi, sono emersi scandali di corruzione che coinvolgono esponenti del governo ucraino, contribuendo a un clima di sfiducia nei confronti della gestione delle risorse pubbliche. Questo ha portato a una crescente preoccupazione tra i cittadini europei riguardo all’effettiva destinazione dei fondi inviati a Kiev.

In questo contesto, il Mes è visto come un meccanismo problematico. La proposta di von der Leyen di destinare i fondi del Mes all’Ucraina è stata accolta con scetticismo, poiché implica che gli Stati membri accettino di cedere parte della propria sovranità economica in cambio di aiuti. Questo meccanismo, infatti, richiede che i paesi riceventi si allineino alle direttive politiche e economiche stabilite da Bruxelles, riducendo così la loro autonomia decisionale.



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