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Pensavo fosse un complimento quando mi ha colpito



La prima volta che mi colpì, fu dopo uno starnuto. Era durante il sesso e il mio improvviso starnuto interruppe il suo orgasmo. Mi diede un pugno sul petto, dicendomi di continuare. Io non feci storie — che uomo non apprezzerebbe una donna che lo “usa” per il proprio piacere, pensai.



Il vero campanello d’allarme avrebbe dovuto suonare quella mattina in cui stavo per uscire di corsa da casa sua, già in ritardo. Non avevo tempo per i soliti giochi mattutini. Lei mi colpì, per farmi desistere dall’andarmene. E io, da stupido, rimasi. Per un altro anno intero.

Non mi toccò più fino a una notte in cui cercò di svegliarmi per fare l’amore. Non stavo bene, volevo solo dormire. Allora mi colpì forte sulla spalla, con una tale forza che il dolore mi tenne sveglio per ore. Sono muscoloso, sì, ma non sono immune al dolore.

Fu il giorno dopo che qualcosa in me cambiò. Ricordai tutto, improvvisamente: gli studi, le letture, la mia specializzazione in Criminologia, materia che mi appassiona da oltre dieci anni. La presi da parte e la feci sedere. Le dissi chiaro e tondo che tra noi non funzionava più. Che non avrei mai dovuto tollerare di essere colpito — a parte quella prima volta, forse, perché mi piaceva cedere il controllo. Ammetto, c’è un fascino nel lasciarsi guidare, a volte.

Lei scoppiò in lacrime, giurando che non l’avrebbe più fatto. Ma io avevo già deciso. Me ne andai. Quando cercò di afferrarmi, la allontanai con una spinta leggera — consapevole che qualsiasi reazione più violenta mi sarebbe costata cara, magari anche un arresto.

Da allora mi sono trasferito. Lei non sa dove sono.

Ascoltate: non ho paura di ammettere la mia ingenuità. Sebbene la responsabilità dell’abuso non sia mai della vittima, so che avrei potuto agire prima per proteggermi. Sono responsabile della mia sicurezza e del mio benessere, sempre — a meno di non trovarmi in coma. Mi rifiuto di considerarmi una marionetta in balia degli eventi.

Prendete questo come un avvertimento, se l’amore vi ha accecati. Non importa la stazza dell’aggressore, né il suo genere. Chiunque può ferirvi, e può arrivare a fare anche di peggio.

Fate del mio racconto ciò che volete. Prendere in mano la vostra situazione, oppure no, dipende solo da voi. La scelta è vostra.



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