Carlo Cracco pronto a chiudere il suo ristorante



Quello che sta succedendo in Italia a causa del Codiv-19 ha messo in ginocchio parecchie aziende, soprattutto quelle impegnate nel settore della ristorazione. Le regole imposte sono davvero tante, e anche Carlo Cracco non sembrerebbe essere più tanto d’accordo con il governo.



L’impegno con l’ospedale da Campo alla Fiera di Milano

In Lombardia, come in altre parti d’Italia, i vip e le star del web stanno cercando di fornire tutto l’aiuto necessario, come hanno fatto anche Chiara Ferragni e Chiara Ferragni attraverso la loro raccolta fonti.

Impegnato sul fronte solidare troviamo anche Carlo Cracco che da qualche settimana a questa parte è stato impegnato nella cucina della mensa destinata agli operai che hanno partecipato alla costruzione dell’ospedale da campo alla Fiera di Milano: “Siccome nella struttura non c’è la mensa e noi tutti siamo a casa con il ristorante chiuso abbiamo dato la nostra disponibilità”.

Carlo Cracco pronto a chiudere il suo ristorante

In molte sono state le persone che non hanno gradito i provvedimenti che il Governo sta adottando per i ristoratori, come ad esempio la presenza dei divisori nel tavolo nei loro locali o ad esempio la diminuzione dei coperti.

Lo stesso Carlo Cracco, commentando la cosa a Rai Radio 1 ha dichiarato: “Forse qualcosa in più si poteva fare. Ognuno di noi ha i propri desideri, più che altro per ritornare alla normalità, però bisogna anche seguire quelle che sono le disposizioni. Anche noi cerchiamo di sopravvivere e di non farci venire la malinconia”. Il famoso cuoco però sarebbe pronto anche a chiudere il suo ristorante?

“Lavorare in sicurezza”

Carlo Cracco si è sempre mostrato come il cuoco dai modi gentile e l’eleganza che l’hanno sempre contraddistinto, ma il nuovo DPCM sul Codiv-19 metterebbe davvero in difficoltà i ristoratori e l’attenzione per la sicurezza dei lavoratori è davvero molto bassa.

Non a caso, Carlo Cracco ha concluso la sua lunga intervista con un appunto sostanziale affermando anche di essere pronto a chiudere tutto se solo se ne presentasse la necessità: “Non metterò il plexiglass, piuttosto chiudo. Credo che più che altro il problema non sia quello delle distanze, il problema principale è quello di poter lavorare in sicurezza”. Il noto cuoco ha poi concluso l’intervista rilasciando la seguente dichiarazione: “Poi il tampone andrà fatto di nuovo, un po’ come gli esami del sangue. Se uno è positivo viene tenuto fuori, chi è negativo può tornare al lavoro”.



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