Gerry Scotti rompe il silenzio sul vitalizio: “Voglio la possibilità di rinunciare”



Gerry Scotti nel corso degli ultimi giorni è tornato nel mirino dell’attenzione mediatica per via del vitalizio maturato durante la sua passata esperienza in politica insieme al Partito Socialista Italiano.



Gerry Scotti dallo spettacolo alla politica

Nel corso di questi anni abbiamo imparato a conoscere meglio Gerry Scotti anche per via del percorso che questo ha fatto nel mondo dello spettacolo, dove è diventato anche uno dei personaggi più amati soprattutto grazie alla conduzione dei game show che nel tempo hanno anche segnato la storia di casa Mediaset.

In pochi, forse, ricordano che Gerry Scotti ha avuto un breve passato anche in politica arrivando per sino in Parlamento sostenuto dal Partito Socialista Italiano. La fine di quell’esperienza ha permesso a Gerry Scotti di maturare un vitalizio che negli anni ha sempre cercato di rifiutare ma che dal compimento del sessantacinquesimo anno di età verrà erogato ogni mese sul suo conto bancario. Si tratta di una ‘pensione’ di 1400 euro, derivanti appunto dall’attività politica.

Gerry Scotti vitalizio

Gerry Scotti, dunque, nel corso di questi anni ha avuto modo di commentare anche la sua vicenda, spiegando di aver tentato il tutto e per tutto al fine di rifiutare il pagamento mensile di tale vitalizio non avendo un reale bisogno di quel tipo di pensione.

A oggi le cose per lui non sono affatto cambiate, e parlando in una passata intervista ripresa poi da SuperEva ha dichiarato: “Però mi ha detto che prima o poi si attuerà un provvedimento per cui chi vuole rinunciarci dovrà solo firmare la rinuncia, punto e basta. Tutti mi hanno detto: ‘Che te frega, tienitelo’. Vorrei che mi si dia la possibilità di rinunciare, il problema è che tutti gli altri non sono d’accordo, e ce ne sono di miliardari in pensione”.

La destinazione del vitalizio

Come abbiamo appena avuto modo di spiegare, Gerry Scotti ha provato in ogni modo a rifiutare il vitalizio maturato durante la sua attività al Parlamento, ma questa cosa a quanto pare non le è stata resa possibile in alcun modo.

Comunque sia, Gerry Scotti ha trovato il modo di usare al meglio tale vitalizio e devolverlo ad una federazione che si occupi delle “famiglie dei caduti nell’adempimento del proprio lavoro, a tutti quelli che hanno avuto un papà, un fratello, un figlio che facendo il proprio lavoro ci ha lasciato le penne”, al fine appunto di poter aiutare qualcuno che abbia davvero bisogno di un sostegno nella vita di tutti i giorni.



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