Pierfrancesco Favino il vincitore del Super ciak d’oro 2020 avverte



Il Super ciak d’oro certifica il mattatore di una stagione. Tu che per carattere non ti senti mai un mattatore, come ti trovi in questi panni? Mi trovo evidentemente in un momento fortunato.



Ho avuto la fortuna che tanti progetti uscissero casualmente insieme, facendomi sembrare quasi sempre presente, con ruoli che mi hanno consentito di fare tante cose diverse. In realtà sono progetti fatti durante un periodo ben più lungo di tempo. Chiaro che mi fa piacere, tanto! Ma non mi vedo mattatore, anche perché sono poco impegnato a darmi delle definizioni. Ma è chiaro che questa definizione, che leghiamo ad attori del passato che io amo moltissimo, mi onora.

Un anno all’insegna dei grandi premi, dal David al Nastro d’argento, alla Coppa Volpi a Venezia come Miglior attore per Padre nostro, di cui sei anche produttore. Ci sono dei momenti di questa stagione fantastica che ricordi con più forza? Ciò che sta accadendo in questi mesi, la pandemia, la gente che muore per il virus, rischia di mangiarsi le cose belle che mi sono accadute.

Tra i momenti che ricordo con più piacere c’è sicuramente il momento del David, con mia moglie Anna Ferzetti che entra nel video. Proprio alla serata dei David dell’anno precedente avevo saputo che avrei fatto Il traditore, e vincere un David per quel film è come se avesse chiuso nel modo migliore un cerchio.

Poi certo, i nostri ricordi si legano ai set, ai momenti in cui i film li giriamo. E in questo momento ho appena finito di girare il seguito dei Moschettieri del Re. Poi c’è stata la Coppa Volpi alla Mostra del Cinema. Va detto che i festival sono roulette. Ci sono volte in cui ti capita di essere in gara con tanti mostri sacri, come a Cannes lo scorso anno con Il traditore, e magari occasioni in cui ci sono meno ruoli maschili a fuoco, come è stato quest’anno a Venezia.

Essere stato coinvolto in Padrenostro anche come produttore, inoltre, mi ha spinto a pensare ad altro, non a concentrarmi solo sull’idea di me stesso come attore all’interno del film. E magari proprio il fatto di aver compiuto un passo indietro mi ha permesso di rendere meglio di quanto pensassi.

Sono orgoglioso di Padrenostro, ‘’cullato’’ assieme al regista Claudio Noce e al produttore Maurizio Piazza, fino a vederlo crescere così tanto. Anche quel bel risultato raccolto nelle sale, nonostante le tante restrizioni da Covid, è stato una bellissima conferma della qualità del film. A proposito di Covid: come vivi questo momento difficile in cui la pandemia ha portato a una nuova chiusura delle sale? Provo un sentimento di delusione, delusione nelle cose in cui ho sempre creduto e continuo a credere.

L’articolo 9 della Costituzione dice che la Repubblica italiana tutela la cultura, ma la parola cultura molto spesso perde di significato perché passando di bocca in bocca sembra non avere un corpo. Io credo che tutte le istituzioni, come la scuola, come il teatro, come il cinema, l’arte in generale, che hanno la possibilità di renderci delle personalità critiche, siano delle istituzioni che anche simbolicamente non si debbano chiudere, in modo da darci la possibilità di pensare con la nostra testa.

Non voglio entrare nelle polemiche, ma si è parlato molto di salute, ed è giusto, è sacrosanto. Ma la salute ha a che fare anche con la propria anima, il proprio spirito, la propriamente. Se non abbiamo la possibilità di andare nei luoghi che curano la nostra paura, la nostra preoccupazione, al limite facendocela condividere, restiamo isolati. La mia paura è che poi una delle forme di espressione in questo senso possa essere persino la violenza.

È stato il presidente di Università Mercatorum, Danilo Jervolino, a consegnare simbolicamente a Pierfrancesco Favino, nella sede dell’Ateneo, un palazzo storico nel centro di Roma, il Superciak d’oro 2020 come protagonista dell’anno del nostro cinema. È stato uno dei momenti simbolici del sostegno dato al nostro storico Premio dall’università online voluta dall’Unione delle Camere di Commercio italiane.

La scelta diUniversità Mercatorumsi lega al lancio del nuovo corso triennale di laurea online in cinema e spettacolo che comprende sia l’approfondimento della parte artistica sia lo sviluppo di competenze degli aspettimanageriali dell’attività di creazione e gestione di contenuti audiovisivi. «È importante – spiegano i responsabili di Università Mercatorum – che chi si occupa di creatività abbia le conoscenze necessarie per affrontare i problemi economici e produttivi di un’opera di creazione».

L’Università Mercatorum è stata riconosciuta due anni fa dal Ministero ed istituita ufficialmente l’anno scorso. È la prima Startup University italiana, caratterizzata da diversi percorsi accademici all’insegna dell’innovazione. La Laurea Triennale Online in Scienze e Tecnologie delle Arti, dello Spettacolo e del Cinema prevede 18 esami, prima di poter accedere alla Laurea. Il costo d’iscrizione al corso triennale varia a seconda della fascia di reddito degli studenti, ma non supera in ogni caso i 2.000€.

Tra le caratteristiche di Università Mercatorum c’ è la possibilità di iscriversi in qualunque momento dell’anno. Una volta accettata l’iscrizione, lo studente riceve le credenziali con cui pianificare il proprio calendario di studi e può decidere dove fare gli esami, in una delle 70 diverse sedi in Italia. L’ammissione al Corso Scienze e Tecnologie delle Arti, dello Spettacolo e del Cinema richiede il possesso di un diploma di Scuola Media Superiore, o altro titolo di studio conseguito all’estero e riconosciuto come idoneo dalla normativa vigente.

A stabilire Il riconoscimento dell’idoneità dei titoli di studio conseguiti all’estero è la stessa Università, nel rispetto degli accordi internazionali. È anche richiesta una preparazione di base adeguata, come previsto nei programmi di studio delle scuole secondarie di secondo grado. Viene considerato un elemento chiave anche un’adeguata conoscenza di una seconda lingua dell’Unione Europea, oltre all’italiano, almeno di livello B1 del quadro di riferimento europeo.

Tra i docenti del corso, al fianco di cattedratici universitari sono presenti personalità di altissimo profilo del management dello spettacolo, come Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema. Università Mercatorum è il frutto di una partnership pubblico-privata del Sistema delle Camere di Commercio italiane per la Governance di Istituzione universitaria, che nasce con l’obiettivo di assumere la leadership nella formazione delle Imprese, accompagnando la crescita dello studente con conoscenze metodologiche, teoriche ed applicative e l’acquisizione di abilità trasversali.



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