Claudia Pandolfi chi è, e cosa faceva l’attrice prima di diventare famosa



Claudia Pandolfi la conosciamo tutti per essere una nota attrice italiana ed anche una tra le più amate e seguite. Abbiamo avuto modo di conoscerla principalmente quando ha preso parte alla fiction Un medico in famiglia e poi ancora Distretto di polizia, la serie TV che l’ha lanciata proprio nel mondo dello spettacolo. Ma che cosa faceva Claudia Pandolfi prima del grande successo?



Claudia Pandolfi, cosa faceva prima di diventare una nota attrice

Sicuramente Claudia è stata molto fortunata perché è riuscita grazie al suo grande talento a diventare una delle star indiscusse del cinema italiano. Ha lavorato con grandi registi come Renato Giordano, Cristina Comencini e Jacques Deray. La carriera è stata sicuramente in ascesa perché ha iniziato a farti notare con dei ruoli in televisione e poi è entrata a far parte del mondo del cinema, grazie al suo talento e alla capacità di calarsi in ogni parte. Tra i suoi più grandi successi ricordiamo il film intitolato Solo un padre di Luca Lucini insieme a Luca Argentero.

La sua carriera

Ed ancora ha preso parte al film Cosmonauta dove ha recitato insieme a Sergio Rubini un film ambientato tra la fine degli anni 50 e inizi degli anni 60. Pare che da ragazzina venisse soprannominata la fidanzatina d’Italia perché era solita pparire in pubblico sempre ben vestita e truccata. “Tutto quello che tiriamo fuori dall’armadio è comunque una maschera. E va bene la maschera, ma almeno mi ci devo sentir comoda”. Questo quanto dichiarato dalla nota attrice nel corso di un’intervista rilasciata un po’ di tempo fa. L’attrice sembra aver vissuto dei momenti piuttosto difficili però nel corso della sua vita dovuti proprio alla grande popolarità.

I momenti difficili di Claudia

Ad esempio nel 2017 è finita in ospedale dopo essere rimasta impigliata nello sportello della macchina di un paparazzo che le stava scattando delle fotografie sotto casa senza la sua volontà. In quell’occasione ha riportato un trauma cranico e anche alcune costole rotte. La carriera di Claudia è stata sicuramente lanciata però dopo il 1991 quando ha preso parte a Miss Italia dove è stata notata da Michele Placido che le ha offerto un ruolo nel film intitolato Le amiche del cuore. Claudia poi si è imposta come un’ attrice con interpretazioni in Un medico in famiglia e Squadra Antimafia.

Il motto di Unita è: “diverse interpretazioni, uguali diritti”. Il virus ha portato molti cambiamenti, ma io non mi sono lamentata per i disagi. Anzi, in famiglia abbiamo preso il lockdown come un’occasione per stare tutti insieme e i ragazzi hanno capito. Certo, Gabriele (avuto da Roberto Angelini, ndr) ne ha sofferto di più. A 15 anni è faticoso non poter uscire né vedere gli amici, ma non gli ho mai permesso di trasgredire. Mentre Tito (5 anni, figlio di Marco De Angelis, ndr) è ancora piccolo e ci ha patito meno. Però, anche nei momenti più faticosi, ho sempre pensato di non aver nessun diritto di lamentarmi: le vere tragedie le vivono altri genitori, che devono spiegare ai figli cose ben più difficili da accettare di una mascherina. Noi siamo stati in casa a leggere, ascoltare musica, giocare. E se questa routine ci ha insegnato che nella vita non bisogna mai essere troppo esigenti, io questa lezione ce l’avevo già dentro di me. Quando ero bambina, infatti, i miei nonni avevano una macelleria e i miei zii un negozio di frutta e verdura: quando sono nati i supermercati, molti clienti si sono persi, sembrava la fine di un mondo e un po’ lo era, ma hanno resistito, guadagnando meno e hanno imparato a farsi bastare quello che avevano. E lì ho capito che tutto può sempre andare peggio, a chiunque. Non lo dimentico mai.

Ora, grazie ai vaccini, possiamo pensare alle vacanze. Abbiamo affittato una casa in Toscana, mi porterò libri, copioni e la mia cassa per ascoltare la musica, che mi segue ovunque. Non verranno, invece, i tre cani e i due gatti. Con Marco ci scambiamo idee e consigli su ogni argomento (letture, canzoni, tutto). Lui è un esperto a largo raggio, mi ha fatto scoprire tanti artisti interessanti. Siamo felici insieme, la pandemia non ci ha fatto litigare. E non ho neppure i tipici problemi delle mamme di adolescenti: con Gabriele c’è un rapporto di fiducia, non voglio essere asfissiante né permissiva, ma guardarlo crescere. Parliamo tanto. È un ragazzo normale, pigro e distratto. Ma lo stimo e riconosco nel mio sguardo il modo in cui mi guardavano i miei genitori, con un sentimento di approvazione che ho capito dopo. Per esempio, volevano che facessi sport. Ho scelto ginnastica artistica e loro sono venuti alle gare, fieri di me anche se i risultati non erano
granché. Eppure, la loro fiducia mi ha regalato sicurezza. E se nella vita non tutti ti guardano con gli stessi occhi, averli avuti su di te è impagabile».



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