Giulio Tassoni: chi è il marito di Eleonora Daniele, età, carriera, vita privata



Giulio Tassoni è il marito di Eleonora Daniele, ovvero la famosissima conduttrice ed anche volto noto di casa Rai. Nella giornata di oggi Eleonora sarà ospite nel salotto di domenica in da Mara Venier che tra l’altro è anche una sua grande amica e madrina della figlia Carlotta. Sicuramente nel corso della sua ospitata parlerà della sua vita privata e inevitabilmente anche del marito e della loro figlia. Ma cosa conosciamo del marito di Eleonora Daniele? Chi è?



Giulio Tassoni, chi è il marito di Eleonora Daniele

Di lui sappiamo che è un noto imprenditore romano che lavora nel mondo della cosmesi. Non abbiamo molto informazioni circa la sua data di nascita e quindi non possiamo determinare l’età dell’uomo.

Ad ogni modo, su di lui non abbiamo molte informazioni perché è stato da sempre una persona molto riservata ed ha tentato di vivere lontano dal mondo dei riflettori, nonostante comunque la notorietà della moglie. Al fine di preservare la sua vita privata, sembra che non abbia voluto aprire neanche una pagina Instagram. I due si sono conosciuti nel 2002 e nello specifico in una serata romana al Piper. L’amore però sarebbe sbocciato soltanto dopo un po’ di tempo ed esattamente dopo una cena organizzata da amici in comune.

Scriverlo. Più duro di quanto immaginassi? «Molto di più. Quando alzi la coperta su un dolore così grande riaffiorano cose che avevi rimosso. Tutte le cose che ho vissuto con lui e quelle che avrei voluto vivere e non è stato possibile».

La televisione ogni giorno e la piccola Carlotta, dove hai trovato il tempo di scriverlo? «Di notte. Un’impresa. Tra la diretta tv, la pandemia in corso, storie toste da raccontare, una bambina di sette mesi che si lamentava per i denti che spuntavano. Scrivevo di notte e vegliavo su lei. Di fatto per un anno non ho dormito».

Crolli emotivi? «Tutte le sante notti. Ogni notte, ogni capitolo scritto, ogni racconto, un’esperienza al limite». Lo facevi leggere a qualcuno mentre lo scrivevi, tua madre, le due sorelle, tuo marito?
«A nessuno. Con la mia famiglia condividevo i ricordi. Mi spaventava farlo. Confrontarmi con loro su questo. Dalla morte di Luigi non avevo mai affrontato questo tema con mia madre. Era una forma di pudore, un modo di proteggere il dolore dentro di noi».

Mamma Iva, la rossa. Le sue reazioni quando le hai detto del libro? «È stata molto generosa. Ha aperto la sua cerniera emotiva e la cassaforte dei ricordi. Mamma Iva, la combattente, una donna molto coraggiosa. Nata nel febbraio del ’45. Mia nonna se l’era persa mentre scappavano dalle bombe. Ce l’aveva in braccio e non la trovava più». Un capitolo più toccante di altri? «Vuoi farmi piangere? Già mi sto tenendo a fatica. Tanti, ma quando ho scritto la lettera a mia figlia Carlotta è stato il massimo…».



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