Lidia trovata morta in casa, scoperto il convivente: “Sono stato io nella vasca”



Questo articolo in breve

Questa è la storia di Lidia Peschechera, rinvenuta morta in casa nella città di Pavia. Durante il primo pomeriggio della giornata di ieri, 17 febbraio 2021, i militari sono giunti nell’abitazione della donna in via De Pretis, luogo in cui è stato ritrovato, all’interno della vasca da bagno, il corpo di Lidia.



Lidia Peschechera era un’attivista animalista ed era separata dal marito, svolgeva la professione di ’operaia presso un’azienda di Pieve Emanuele, provincia di Milano. La donna aveva una relazione sentimentale con A.N., un 28enne con problemi di alcolismo e privo di fissa dimora, con il quale era andato a convivere da poco. Risale ad oggi la svolta nelle indagini.

Il neo convivente di Lidia Peschechera aveva assunto comportamenti violenti, confidati dalla donna ad una sua amica, con l’intenzione di allontanarlo dall’abitazione. Oggi, 18 febbraio 2021, l’uomo è stato posto in stato di fermo con l’accusa di omicidio volontario aggravato. A svolgere l’indagine i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Pavia e della locale Compagnia. Il 28enne è stato fermato, previe intercettazioni telefoniche, nei pressi di un ostello di via Doria e trovato in possesso di numerose carte bancomat e tessere spesa, di un cellulare Samsung e di circa 190 euro. All’interno della camera affittata dall’uomo sono stati ritrovati documenti personali della vittima ed un mazzo di chiavi dell’abitazione di via De Pretis. La confessione non ha lasciato spazio ad interpretazioni.

 

A quanto pare il 12 febbraio scorso, durante litigio, l’ennesimo, l’uomo sarebbe stato colto da un raptus strangolando la donna nella vasca da bagno. Nonostante la presenza del cadavere in casa, ha continuato permanere nell’abitazione fino al 15 febbraio. Sempre secondo quanto confessato dall’uomo, sono stati inviati dallo stesso, con il cellulare della vittima, dei falsi sms al datore di lavoro, e sono stati effettuati dei prelievi dal conto della vittima.  Ma ciò non è bastato poiché il datore di lavoro della donna, preoccupato dal fatto che la donna non si presentasse a lavoro da giorni e che non rispondesse al telefono, si era rivolto all’ex marito di Lidia. I due si erano recati presso la sua abitazione, data la mancata risposta della donna, sono stati allertati i soccorritori che costretti ad entrare da una finestra, hanno rinvenuto il cadavere della donna in stato di decomposizione, coperto da un asciugamano e posto nella vasca da bagno.



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