Fiorello a Sanremo? Arriva l’indiscrezione con alcune curiosità





Per lui non avere un pubblico è una tragedia». Per questo lo showman è stato lontano dai social e non ha lasciato indizi. Ci sta pensando, la sua non è una strategia. Vuol prendersi il proprio tempo per capire quale sarà l’energia che può portare al Festival. Nato come animatore nei villaggi vacanze, Fiorello è diventato l’intrattenitore dell’Italia, come aveva predetto il suo scopritore, Claudio Cecchetto. Da allora, se un comico non è cresciuto nei villaggi vacanze, non è nessuno.

E nei villaggi vacanze è pieno di aspiranti comici che vorrebbero diventare Fiorello. L’idea che ha cambiato la vita dello showman è stata di Fatma Ruffini, la quale, nel 1992, lo ha mandato nelle piazze con un microfono a far cantare gli italiani. Fiorello, una piazza, un microfono e le canzoni che si sentono nelle strade, nei bar, sui pullman delle gite scolastiche. Era il Karaoke. Da lì Fiorello ha ottenuto un successo personale incredibile, passando da simpatico sconosciuto a star, circondato dalle guardie del corpo.

La popolarità, gli eccessi mai nascosti, come la droga, l’isolamento e, ancora prima, il dolore più grande, la perdita del padre, che si sentì male durante una festa proprio mentre Fiorello era inviato a Sanremo per radio Deejay. Era facile per lui non avere più voglia di festeggiare. E, invece, si è rialzato. Il primo a capire il suo dolore è stato Maurizio Costanzo. E poi è arrivata nella sua vita Susanna Biondo, nel 1996, con la figlia Olivia, alla quale si è aggiunta, nel 2006, Angelica.

Susanna ha riportato equilibrio nella vita di Fiorello, lo ha aiutato ad affrontare i propri demoni, senza che questo nulla togliesse alla sua vena creativa, alla sua voglia di vivere al massimo. Che convive con una pigrizia tipica della “gente della notte”, per citare Jovanotti. «Il mio ideale è il nulla: casa, divano anatomico, telecomando, io non farei niente», ha confessato Fiorello. Ma poi, appena si trova di fronte un pubblico, che sia quello di un villaggio vacanze o la grande platea del teatro Ariston, si trasforma. Perché tutti si aspettano da Fiorello che faccia Fiorello. E, in fondo, anche lui.



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