In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera per annunciare la pubblicazione del suo primo romanzo, Paolo Bonolis ha rivelato dettagli sulla sua vita privata, sulla moglie Sonia Bruganelli e sui figli.
Paolo Bonolis sulla decisione di Bruganelli di vivere “da sola”
Paolo Bonolis, in un’intervista rilasciata a La Repubblica, ha risposto all’annuncio di Sonia Bonini, fatto all’inizio di settembre, che i due avrebbero presto vissuto in residenze separate. Paolo ha rivelato che la scelta della moglie in questa situazione è stata in qualche modo difficile per il conduttore. “Non mi interessa perché è quello che vuole lei e quando ami qualcuno, costringerlo a fare qualcosa che non vuole è semplicemente malvagio. Non è sicuramente la mia strada, ma visto che è la sua assomiglia un po’ a quello che ho detto prima: il testamento biologico è una sorta di testamento biologico. Va bene, perché in questo caso stiamo parlando di una differenza di 40 metri”. Voleva essere chiaro.
Paolo, l’educazione dei figli e la rabbia per quanto successo a Silvia
Paolo Bonolis ha una visione distinta del tipo di istruzione che potrebbe giovare alle nuove generazioni, troppo impegnate sui social media e non abbastanza nella vita reale. “Vedo svilupparsi intorno a me valori che non condivido e ne vedo diminuire altri che speravo non scomparissero mai”, ha detto Bonolis. “Credo che la fluidità sia diventata troppo diffusa, perché rende insignificanti le parole e i legami che trasmette. Sebbene non sia intrinsecamente negativa, spesso è esagerata. In una società in cui tutto è fluido, manca la sostanza, mentre la solidità è ciò che ci dà certezza.
Secondo Paul, i telefoni dovrebbero essere dati ai bambini solo all’età di 16 anni, ma i suoi figli ne hanno ricevuto uno prima. Sonia, ad esempio, ha acquistato lo smartphone “perché usa molto gli smartphone”, dice, utilizzando un Nokia che riceve solo telefonate e messaggi di testo. Anche mia moglie ha vissuto lo sviluppo e l’evoluzione analogica”, afferma, aggiungendo che ai figli è stato permesso di svilupparsi in modo equo. I miei figli, Adele, Davide e Silvia, lo usano, ma non ne fanno un uso improprio”.
Il nome di Silvia è venuto fuori inevitabilmente, ma prima si è parlato di fede e del suo incontro con il Papa. “Paolo descrive Papa Francesco come un uomo gentile e simpatico: ero molto interessato. Due anni fa ci ha invitato in Vaticano. Abbiamo parlato di calcio e l’ho invitato a vedere una partita con me”. È stato un momento importante per Silvia, che voleva vederlo. L’ho portata con la sua assistente, ora sorella, suor Denise. È stato molto gentile con lei”.
Dio non è colui che parla con i morti e li ringrazia per quello che mi hanno dato di notte, secondo Bonoli. La Chiesa, invece, è un’istituzione che si frappone tra chi ha bisogno di credere e Dio. Dio, quindi, non è una soluzione o un problema. Sto parlando di Silvia (mia figlia) e della sua esperienza di ipossia durante l’intervento chirurgico, che ha impedito alcune capacità motorie e cerebrali. Sono piccole rabbie che si tende a trattenere e a conservare. Si è invece felicissimi di Silvia, di come sia sempre allegra, di come mi diverta e di come sia piena di energia, anche se è successo quello che è successo. Io sono felicissimo di Silvia e le voglio un bene dell’anima. Come ha detto il Marchese del Grillo: “Posso ancora essere un po’ arrabbiato per questo?” Sono arrabbiato perché non ho armi con cui combattere, se non l’accettazione e l’amore. Però mi fa male.