Pio e Amedeo con la commedia Belli ciao sbancano il botteghino





Non si arrende pure se non ha mai preso in mano uno stetoscopio e si è ritrovato a vendere articoli sanitari. I due amici si ritroveranno anni dopo con un sogno in comune. La richiesta di un finanziamento per risanare il loro paese natale, Sant’Agata di Puglia, sarà l’occasione per incrociare di nuovo le proprie strade: Amedeo si troverà infatti a trascorrere qualche giorno all’ombra della Madonnina e scoprirà che Pio è ormai un milanese d’adozione. Dice “top” e “adoro” con inflessione milanesissima ed è un manager di successo, con una vita sgargiante degustata all’ora dell’apericena.

Amedeo invece, con implacabile orgoglio meridionale, continua a impegnarsi perché il suo paesino possa offrire un futuro ai giovani. «Questa commedia è nata la sera del 7 marzo 2020, quando la notizia dell’imminente lockdown produsse un esodo dei giovani di stanza al Nord verso i paesi del Sud», racconta Nunziante, pugliese anche lui, che ha collaborato con il duo comico alla sceneggiatura del film. «La parte più ricca del Paese, quella che invita i nostri ragazzi a salire nelle loro grandi città perché lì c’è tutto il meglio, non poteva reggere quelle presenze e di conseguenza le invitava a tornarsene a casa.

Allora furono le madri, i padri e gli anziani nonni meridionali a ospitare nuovamente i propri figli e nipoti, senza temere il possibile contagio». Il merito di Nunziante è di aver normalizzato la coppia comica che tante polemiche aveva suscitato per le battute infelici nello show Felicissima sera, andato in onda su Canale 5. Il linguaggio eccessivo e la comicità scorretta qui sono lasciati in disparte per prediligere invece una maggiore fluidità del racconto. «Abbiamo scritto il film insieme», dicono Pio e Amedeo. «Gennaro ci ha risparmiato l’errore che commettono molti comici nel passaggio dalla televisione al cinema.



Lascia un commento