Pio e Amedeo con la commedia Belli ciao sbancano il botteghino





Ci ha fatto sacrificare numerose gag a beneficio della credibilità della storia. All’inizio eravamo scettici, poi abbiamo capito che è stato un bene. Abbiamo fatto i conti con i nostri limiti e anche con il fatto che siamo molto indisciplinati, mentre lui è rigoroso, per fortuna. Un perfezionista». L’aspetto più interessante del film è di ricordarci che tornare indietro o decidere di non partire, non è per forza un fallimento.

Così come non è necessario inseguire a tutti i costi l’ostentazione e il successo. «Con la pandemia certi modelli non sono più attuali», confermano i due. «Possedere il Suv, lo yacht e la borsa Chanel: è davvero questa la felicità? Non è più tempo di semplificazioni folkloristiche, tipo Nord contro Sud o viceversa. Penso ci sia invece da interrogarsi se nel futuro vogliamo ancora una società così individualista», spiega il regista. «Piccoli segnali di speranza si avvertono qua e là. Ogni giorno qualcuno medita di abbandonare questa folle corsa nichilista al consumo e all’apparenza, per abbracciare valori più solidali. Si chiama fuori e saluta, appunto, dicendo “Belli, ciao”».



Lascia un commento