Bambotto, il cervo amichevole che cercava affetto e cibo dalle persone, è stato ucciso a fucilate da un cacciatore. Ci saluta per sempre



Nel tranquillo borgo di Pecol, frazione di San Tommaso Agordino nel Bellunese, tutti conoscevano e amavano Bambotto. Questo maestoso cervo di 7 anni era diventato un simbolo di affetto e amicizia tra gli abitanti. Ma, una pallottola ha spezzato questa armonia, lasciando un vuoto incolmabile nel cuore della comunità.



Bambotto era molto più di un semplice cervo per gli abitanti di Pecol. Da quando la sua mamma Minerva lo aveva introdotto alla comunità, era diventato un membro amato da tutti. La sua dolcezza era nota a tutti: cercava carezze e qualche boccone di cibo tra le case del paese, instaurando un legame unico con gli umani.

La notizia della morte di Bambotto, diffusa attraverso i social dalla gente del posto, ha lasciato tutti senza parole. Un giovane cacciatore ha posto fine alla vita dell’innocente animale, scatenando la rabbia e il dolore nella comunità.

Reazioni e Richieste di Giustizia

Gli abitanti hanno espresso il loro disprezzo per l’atto spietato, chiamando il responsabile a farsi avanti. La loro richiesta è chiara: chi ha compiuto questo gesto deve rispondere delle sue azioni.

Parole di Sostegno dalle Autorità

Anche le autorità locali hanno espresso la loro preoccupazione e tristezza per l’accaduto. Il consigliere regionale Andrea Zanoni ha condannato l’atto, sottolineando come la legge attuale abbia permesso una tale tragedia. Ha invitato la comunità a unirsi per un cambiamento legislativo a favore della protezione animale.

La triste vicenda di Bambotto mette in luce l’importanza di una convivenza armoniosa con la natura e gli animali. Il suo ricordo vivrà nel cuore della comunità di Pecol, che ora chiede giustizia e un cambiamento per prevenire future tragedie come questa.



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