Beniamino Zuncheddu: La sospensione della pena dopo 32 anni di carcere per la strage di sinnai



Il ritorno alla libertà di Beniamino Zuncheddu, il paese di Burcei, e le incertezze sulla testimonianza chiave.



Dopo oltre tre decenni trascorsi dietro le sbarre, Beniamino Zuncheddu, originario di Burcei, un tranquillo paese sardo noto come il “paese delle ciliegie”, è finalmente libero. Ieri, la sua richiesta di sospensione della pena è stata accolta, permettendogli di assaporare la libertà che gli era stata negata per così tanto tempo.

La comunità di Burcei non ha mai smesso di sostenere Zuncheddu durante il suo lungo periodo di detenzione. Manifestazioni, proteste e sit-in si sono susseguiti per anni, dimostrando una solidarietà indomita. Beniamino Zuncheddu, condannato all’ergastolo nel 1992 per la strage di Sinnai, ha costantemente sostenuto la sua innocenza. Per anni, ha lavorato in un bar durante il giorno, ma ogni sera era costretto a fare ritorno dietro le sbarre del carcere.

Tuttavia, emergono dubbi significativi sulla testimonianza chiave che ha portato alla sua condanna. La strage di Sinnai, risalente all’8 gennaio 1991, ha causato la morte di tre pastori e il ferimento di un altro. Ma le ultime rivelazioni, basate su intercettazioni e informazioni fornite da un ex poliziotto, hanno gettato un’ombra di incertezza sulla colpevolezza di Zuncheddu.

Il testimone chiave, Luigi Pinna, ha recentemente cambiato la sua testimonianza dopo aver visto una foto di Zuncheddu, sollevando domande sul suo affidamento come testimone. Nonostante la condanna, Beniamino Zuncheddu ha costantemente proclamato la sua innocenza, supportato in questa lunga battaglia dalla sorella Augusta e dalla sua comunità di Burcei.

La domanda che rimane senza risposta è: chi è il vero colpevole della strage di Sinnai? L’azione, eseguita con una precisione quasi paramilitare, suggerisce una profonda conoscenza del terreno. Le indagini hanno sollevato dubbi sulla capacità di Zuncheddu, che ha una spalla inabile, di compiere un massacro del genere.

Finora, il caso ha faticato a trovare spazio nella stampa nazionale, ma con questi nuovi sviluppi e incertezze, potremmo essere sull’orlo di una svolta definitiva nella ricerca della verità e della giustizia.



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