L’enterovirus “killer” in Italia: Cosa colpisce e i sintomi



Matteo Bassetti avverte sull’allarme enterovirus e i suoi sintomi

Nelle ultime ore, l’esperto Matteo Bassetti ha rotto il silenzio riguardo all’enterovirus “killer”, che ha suscitato preoccupazione anche in Italia, vista la segnalazione di diversi casi nelle vicinanze. Bassetti ha rivelato i sintomi da tenere in massima considerazione, basandosi sulle informazioni diffuse dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che ha richiesto una vigilanza costante.



I sintomi da tenere d’occhio secondo Matteo Bassetti

L’enterovirus “killer”, che rappresenta un pericolo soprattutto per i neonati, è stato oggetto delle dichiarazioni di Matteo Bassetti all’AdnKronos Salute. L’allarme è scattato il 5 maggio, anche se i primi segnali erano già emersi a partire da luglio dell’anno scorso. Numerosi casi relativi a questa problematica sono stati segnalati e l’allerta dell’OMS è stata estremamente chiara. L’esperto italiano ha quindi fatto il punto della situazione.

La situazione in Francia e l’arrivo dell’enterovirus in Italia

Dal luglio 2022 all’aprile scorso, la Francia ha registrato 9 casi di enterovirus “killer”, con 7 neonati deceduti. Attualmente, solo 2 pazienti si trovano ancora in ospedale sul territorio francese. Questo è ciò che afferma l’OMS, prima che Matteo Bassetti parlasse apertamente dell’enterovirus “killer” che ora sta destando preoccupazione anche in Italia: “L’attuale incremento dell’incidenza e della gravità dell’infezione nei neonati, associato a un lignaggio ricombinante di E-11 che in precedenza non era stato rilevato in Francia, è considerato insolito”.

Descrizione dei sintomi dell’enterovirus “killer” secondo Bassetti

Secondo le parole di Bassetti, il virus in questione è l’enterovirus E-11, che provoca i seguenti sintomi: una grave gastroenterite con un rapido deterioramento, seguito da un’insufficienza multiorgano che può colpire anche il fegato. È necessaria una sorveglianza attenta. Dato che la Francia è vicina all’Italia, è probabile che si verifichino o si siano già verificati alcuni casi anche nel nostro paese. È importante cercare il virus nei neonati e nei bambini, e verificare la sua presenza in caso di sintomi.

La chiamata alla prudenza e l’importanza dei laboratori

Infine, il direttore delle Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova ha concluso rassicurando la popolazione: “Non c’è motivo di allarmarsi, ma bisogna prestare molta attenzione, soprattutto da parte dei laboratori che devono essere pronti a cercare il virus nelle feci dei bambini”.



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