Trattenuta in una Rsa malgrado la sua volontà, Dora trionfa nella lotta giudiziaria: “Adesso può rientrare a casa”



Ritornerà a casa Dora Estdahl, l’ottantenne ospitata in una Rsa ad Aulla malgrado la sua volontà. L’anziana, dopo un’ardua lotta legale intrapresa insieme alla figlia contro l’amministratore di sostegno che aveva richiesto il ricovero, potrà rientrare nella sua dimora di Camaiore.



Ha trionfato nella sua sfida contro il Tribunale e l’amministratore di sostegno che aveva stabilito il ricovero forzato in una Rsa: Dora Estdahl, 80 anni, potrà fare ritorno a casa. Ad informarla, la figlia Anna, che con lei si è battuta per ottenere l’annullamento del ricovero. La donna era stata trasferita ad Aulla, in una struttura a 50 km dalla sua casa di Camaiore, ma aveva immediatamente espresso il suo disagio. Ora l’anziana potrà tornare a casa.

“Mia madre era estremamente felice – ha narrato la figlia Anna -. Insieme abbiamo vinto una battaglia non solo nostra, ma anche di molte altre persone. Già oggi possiamo andare a prelevarla, dobbiamo solo coordinare il trasporto con un’ambulanza e poi rientrare insieme a casa. Il fatto che possiamo farlo noi è rilevante, perché il viaggio di andata fu organizzato esclusivamente dall’amministratore di sostegno”.

Il ricovero nella Rsa era stato sollecitato proprio dall’amministratore di sostegno, benché in contrasto con la volontà dell’anziana e della figlia Anna. “Il giudice ha finalmente compreso che mia mamma può essere curata e assistita meglio a casa sua” ha ribadito, ricordando che Dora aveva affermato di preferire morire in Rsa piuttosto che vivere lì.

“In questi giorni numerose persone ci hanno contattato, infondendoci coraggio e facendoci capire che questo non è un problema isolato. Sono molte le famiglie che si scontrano con le istituzioni e non sanno come agire, tanti gli anziani che, contro la loro volontà, vengono rinchiusi in case di riposo. Questa è una situazione profondamente ingiusta”.

L’anno scorso l’80enne ha subito un ictus che ne ha limitato movimenti e spostamenti, ma già negli anni precedenti era assistita da un amministratore di sostegno. La sua unica figlia, infatti, era spesso all’estero per lavoro. Ciò, tuttavia, non le ha mai impedito di stare accanto alla madre e poi di lottare con lei per farla rientrare a casa, dove potrà essere assistita con l’ausilio di una badante e con tutti gli strumenti necessari. “Spero solamente che l’amministratore di sostegno non ritorni all’attacco con un’altra richiesta di ricovero forzato”.



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