Cristina Longo cerca i suoi genitori biologici dopo essere stata abbandonata in una cantina a Torino nel 1980
Cristina Longo, 44 anni, è alla ricerca dei suoi genitori biologici dopo essere stata abbandonata in una cantina a Torino nel 1980. L’appello è stato lanciato sui social dalla donna, che desidera comprendere le circostanze che hanno portato al suo abbandono.
La storia di Cristina inizia quando, appena nata il primo agosto 1980, venne abbandonata in una cantina nel quartiere Pozzo Strada di Torino. “Vorrei capire perché sono stata lasciata in quella cantina”, ha dichiarato Cristina, esprimendo il desiderio di trovare risposte a domande che l’hanno tormentata per tutta la vita.
La vicenda, resa nota da un appello pubblicato da Cristina sui social, ha suscitato interesse e solidarietà da parte di molti. La donna è stata ritrovata da due giovani, Emanuela e Roberto, che all’epoca erano fidanzati. Dopo il suo ritrovamento, Cristina è stata adottata da una famiglia amorevole che l’ha cresciuta con affetto. Tuttavia, il desiderio di conoscere le proprie origini e comprendere i dettagli del suo abbandono l’ha spinta a intraprendere la ricerca dei suoi genitori biologici.
La ricerca di Cristina è stata complicata dalla mancanza di informazioni concrete. “Ho anche provato a cercarli. Volevo prima di tutto ringraziarli e poi chiedergli qualche dettaglio su di me. Ma lei è mancata per un tumore una decina di anni fa. Di lui invece nessuna traccia”, ha spiegato la 44enne. Anche i Carabinieri, all’epoca del suo ritrovamento, non erano riusciti a dare un nome e un volto ai suoi genitori biologici, poiché nessuno si era fatto avanti per fornire dettagli sulla sua storia.
La scoperta dell’abbandono è avvenuta in modo inaspettato per Cristina. “Mio padre dopo qualche giorno ha tirato fuori l’articolo di giornale e ho scoperto di come sia sopravvissuta per miracolo”, ha raccontato la donna. Questo evento ha scatenato in Cristina il desiderio di conoscere la verità sulle circostanze del suo abbandono e di riempire una ferita rimasta aperta per troppo tempo.
Nonostante il profondo amore e l’affetto ricevuti dalla famiglia che l’ha adottata, Cristina sente l’importanza di conoscere le sue origini. “La mia vita è stata un dono, ho due genitori meravigliosi che mi hanno amata e non mi hanno fatto mancare niente, ma ho anche una ferita che è rimasta aperta e vorrei riuscire a curare”, ha dichiarato con sincerità.
La decisione di cercare i suoi genitori biologici è maturata in Cristina nel corso degli anni, soprattutto dopo la nascita del suo primo figlio, avvenuta 14 anni fa. “I miei genitori sono sempre stati restii a raccontare di me, del mio arrivo. Ma, quando è nato il mio primo figlio, che ora ha 14 anni, ho scoperto dell’abbandono da parte di chi mi aveva messo al mondo”, ha rivelato la donna.
La ricerca di Cristina non si limita a soddisfare una semplice curiosità personale, ma rappresenta un profondo bisogno di conoscere la propria storia e le proprie radici. “Per me, è importante conoscere le mie origini e sapere che cosa è accaduto dal ritrovamento in quella cantina fino all’arrivo all’istituto”, ha sottolineato con determinazione.
La storia di Cristina Longo rappresenta un viaggio alla ricerca della verità e dell’identità personale. Nonostante le difficoltà e le incertezze, la donna è determinata a perseguire il suo obiettivo con coraggio e determinazione. La sua testimonianza suscita empatia e sostegno da parte di coloro che seguono la sua vicenda e si uniscono al suo appello nella speranza che possa trovare le risposte tanto attese.
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