Chi è Giulia Nazzicone?



Giulia Nazzicone, distinta oncologa e palliativista, si distingue per il suo impegno nella ricerca oncologica e le cure palliative, facendo luce su questi temi nella puntata del 17 marzo 2024 di “Che tempo che fa”, al fianco del rinomato prof. Roberto Burioni.



Chi è Giulia Nazzicone?

Attualmente parte dell’Unità Operativa di Oncologia e Geriatria dell’ospedale San Pietro Fatebenefratelli a Roma, Nazzicone ha costruito una carriera solida, maturata tra le mura del Policlinico Agostino Gemelli. Il suo percorso accademico l’ha vista laurearsi in medicina e conseguire la specializzazione in oncologia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore nella capitale.

Dotata di una doppia specializzazione, in oncologia e cure palliative, la dottoressa Nazzicone si rivela una presenza costante e illuminante in convegni nazionali e internazionali, dove non solo affronta temi medici ma esplora anche le connessioni tra salute e fede. La sua visione, profondamente radicata nella fede cristiana, le conferisce una prospettiva unica sull’assistenza sanitaria: essa crede fermamente che, in quanto operatori sanitari di fede cristiana, vi sia un imperativo morale nel combattere l’isolamento dei pazienti più vulnerabili, fronteggiando con determinazione le sfide poste dalla malattia e dalla sofferenza.

Nazzicone sostiene che affrontare queste realtà difficili, evitando scelte che contraddicono l’etica della professione medica – ossia la tutela della vita umana – è essenziale. La sua visione pone l’accento sull’importanza di un approccio olistico alla cura, che non si limita al trattamento del cancro ma abbraccia anche il sostegno emotivo e spirituale del paziente, dimostrandosi cruciale per la qualità della vita di chi affronta queste battaglie.

La partecipazione di Giulia Nazzicone a “Che tempo che fa” non è solo un’opportunità per diffondere consapevolezza sulla ricerca oncologica e le cure palliative ma rappresenta anche un momento di riflessione sulla relazione tra scienza, fede e umanità nel percorso di cura. La sua dedizione e la sua voce rappresentano un faro di speranza per molti, evidenziando come, anche nei momenti più bui, la compassione e l’impegno possano fare la differenza nella vita dei pazienti.



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