Come finisce Escape Plan 3 – L’ultima sfida: trama e finale



Escape Plan 3: Fuga finale dalle peggiori prigioni del pianeta con Sylvester Stallone – un disastro cinematografico che delude ogni aspettativa.

Escape Plan 3: Fuga finale dalle peggiori prigioni del pianeta con Sylvester Stallone – un disastro cinematografico che delude ogni aspettativa. Il terzo capitolo della serie dedicata a Ray Breslin, interpretato da Sylvester Stallone, si rivela un disastro cinematografico, deludendo profondamente chi aveva apprezzato l’idea iniziale.



Terzo capitolo dedicato alla fuga dalle peggiori prigioni del pianeta di Ray Breslin

Il terzo capitolo dedicato alla fuga dalle peggiori prigioni del pianeta di Ray Breslin (Sylvester Stallone) – esperto in tema – si dimostra anche il peggiore della trilogia. Senza alcun dubbio, quest’ultimo (per fortuna) capitolo può essere annoverato come una delle peggiori conclusioni mai viste su schermo. Dispiace molto, perché l’idea di base iniziata nel primo capitolo era intrigante e sufficientemente semplice per sviluppare buone pellicole d’azione che, se aggiungiamo il nome di un mito del genere come Stallone, non dovrebbero essere particolarmente complicate da realizzare.

Purtroppo, i dubbi erano molti già antecedentemente alla visione del film; troppo poco tempo dall’uscita del secondo capitolo, il che faceva presagire difficoltà nello sviluppare e realizzare qualcosa di vincente. E infatti manca tutto: una storia coinvolgente, una sceneggiatura coerente, location decenti (scarne e desolanti, con il colpo di grazia di una fotografia indegna), e perfino l’evasione, core dei precedenti due capitoli, qui è assolutamente inesistente.

C’è davvero ben poco da salvare in questo film. Perfino Stallone, che di solito riesce a cavare il ragno dal buco, qui appare bolso e stanco, complice uno script che lo fa apparire e sparire a piacimento senza un motivo logico e senza spiegare minimamente come abbia fatto. La mancanza di coerenza narrativa è emblematica in una delle scene finali, dove Breslin ed il suo gruppo fanno irruzione in una prigione definita “l’inferno in terra”. Qualche colpo di fucile di Dave Bautista e ci ritroviamo poche scene dopo, senza sapere come, Stallone nel cuore della stessa, pronto per lo scontro finale.

La sequenza finale, che dovrebbe rappresentare il climax del film, risulta invece sbrigativa e poco credibile. L’assenza di tensione e la prevedibilità delle azioni rendono questa parte del film particolarmente deludente. Stallone tenta di dare il meglio di sé, ma è evidente che lo script non gli fornisce il supporto necessario per brillare.

Gli aspetti tecnici del film sono altrettanto carenti. Le location sono poche e desolanti, senza alcun fascino o dettaglio che possa arricchire l’esperienza visiva. La fotografia è scadente, incapace di valorizzare anche le poche scene d’azione decenti. Tutto ciò contribuisce a rendere i 97 minuti del film interminabili.

Un’occasione mancata

L’unica piccola nota positiva in un mare di mediocrità è lo scontro finale con Sylvester Stallone protagonista, che riesce a dare un minimo di dignità a una pellicola altrimenti priva di meriti. Tuttavia, questo non basta a salvare un film che avrebbe potuto essere molto di più se solo fosse stato sviluppato con maggiore cura e attenzione ai dettagli.

In definitiva, “Escape Plan 3” è assolutamente sconsigliato, anche se la visione fosse gratuita o nel pieno di una notte insonne. L’unica fuga che potrebbe essere presa in considerazione è quella dal cinema, dove ci vuole davvero molto impegno per far apparire interminabili 97 minuti. Una conclusione deludente per una trilogia che aveva iniziato con un’idea intrigante ma che, purtroppo, non è riuscita a mantenere le promesse.

In definitiva, “Escape Plan 3” non riesce a reggere il confronto con i suoi predecessori, risultando un film privo di sostanza e di qualsiasi elemento che possa renderlo memorabile. La delusione è grande, soprattutto per i fan di Sylvester Stallone e del genere action. Se sei alla ricerca di una buona pellicola d’azione, meglio guardare altrove.



Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *