Come finisce Il Giardino dei Finzi Contini, è una storia vera? Spigazione finale



Il Giardino dei Finzi Contini, diretto nel 1970 da Vittorio De Sica, è un’icona del cinema italiano, tratto dal romanzo di Giorgio Bassani. La trama si svolge nella Ferrara del 1938, con la ricca famiglia Finzi Contini, costretta a fronteggiare le leggi razziali che stravolgono la loro vita. Il film, vincitore dell’Oscar al miglior film straniero, è una potente rappresentazione di una famiglia ebrea e della lotta per la sopravvivenza in un’epoca di oscurità.



Il protagonista, Giorgio, si innamora della bella Micòl, ma il loro amore è condannato dalle leggi razziali. La villa dei Finzi Contini diventa un rifugio, ma la guerra e gli eventi tragici separano la famiglia. La storia intrecciata di amore, perdita e disperazione è un toccante ritratto della vita durante il fascismo.

Curiosità sul Film:

  1. Riconoscimenti Internazionali: Il film ha vinto l’Orso d’oro a Berlino e l’Oscar al miglior film straniero nel 1972. Ha ottenuto consensi mondiali e numerosi premi minori.
  2. Controversie tra Regista e Scrittore: Giorgio Bassani, autore del romanzo, e De Sica entrarono in conflitto sulla rappresentazione esplicita di Micòl e Malnate, assente nel libro. Bassani chiese di rimuovere il suo nome dai titoli di coda.
  3. Location Iconiche: Le riprese si svolsero a Villa Ada presso Roma e alla villa Litta Bolognini di Vedano al Lambro, vicino al Parco di Monza. Alcune scene furono girate anche a Ferrara, includendo il castello Estense e la Cattedrale di San Giorgio.
  4. Restauro Digitale: Nel 2015, una versione digitale restaurata dell’Istituto Luce Cinecittà fu presentata, mantenendo viva l’eredità del film.

Il Giardino dei Finzi Contini rimane una pietra miliare cinematografica, lodato per la sua potente narrazione e la rappresentazione cruda della storia italiana. Un’opera senza tempo che continua a emozionare il pubblico di tutto il mondo.

Come finisce il film

Il finale de Il Giardino dei Finzi Contini è toccante e carico di significato. Gli eventi precipitano mentre la guerra si avvicina e le leggi razziali si fanno sempre più oppressive per la comunità ebraica. Alberto, uno degli amici di Micòl e Giorgio, muore a causa di un pestaggio motivato dalla sua omosessualità, una parte oscura della sua vita che solo Micòl conosceva.

Giorgio è costretto a nascondersi per evitare la cattura da parte dei nazifascisti, mentre la famiglia Finzi Contini è prelevata e condotta in una scuola, separata forse per sempre. Malnate, l’amante segreto di Micòl, muore sul fronte orientale. La situazione diventa sempre più drammatica, con la famiglia Finzi Contini che si disintegra a causa degli eventi bellici.

Micòl si ritrova con sua nonna nella stessa aula che aveva frequentato da bambina. Qui incontra il padre di Giorgio, che la informa della fuga del giovane con gli altri suoi parenti. Dopo aver condiviso la speranza che non separino tra loro gli ebrei di Ferrara, i due si abbracciano, guardando fuori dalla finestra, simbolo di un futuro nebuloso e incerto.

Il film si conclude con una visione della Ferrara deserta e silenziosa, rappresentando la perdita, la solitudine e la drammaticità del periodo storico. Il Giardino dei Finzi Contini si configura così come un poderoso ritratto di una famiglia e della comunità ebraica durante i momenti bui della storia italiana.



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