Come finisce Maximum risk: finale del film



Come il maestro John Woo, che ha debuttato dirigendo Jean-Claude Van Damme in “Senza Tregua,” anche il talentuoso regista di action-movies di Hong Kong, Ringo Lam, si avventura a Hollywood. Tuttavia, Lam sembra cadere nelle trappole degli stereotipi hollywoodiani, abbandonando le sue caratteristiche stilistiche basate sulla crudezza e il realismo uniche tra i registi del suo paese.



Lo sceneggiatore Larry Ferguson, noto per opere di rilievo come “Highlander,” “Caccia a Ottobre Rosso,” e “Alien3,” sembra in difficoltà. L’uso dell’artificio dei gemelli, già sfruttato da Van Damme in “Double Impact,” e una mancanza di senso dell’umorismo contribuiscono alla mediocrità del film. Le convenzioni di genere, con la classica presenza della bella di mezzo, l’FBI corrotta e i cattivi da fumetto, sono riciclate senza originalità.

Il regista, nonostante il curriculum di Ferguson, rischia il ridicolo quando esplora il lato psicologico e sentimentale, e persino le citazioni pretenziose, come il tema del “doppio” e il richiamo a “Delitto e Castigo.” Van Damme, quasi demiurgo nell’ombra, non può essere l’unico responsabile di tanta mediocrità.

Il film di Lam si riscatta nelle scene d’azione violente, con una lunga caccia all’uomo che ricorda il russo Dolph Lundgren di “Rocky IV.” La protagonista, Natasha Henstridge, brilla in una sequenza erotica in bagno, aggiungendo un tocco sensuale al film. Gli inseguimenti d’auto per le vie di Nizza sono avvincenti, anticipando il lavoro futuro di Lam ripreso in “Ronin” con Robert De Niro. Nonostante il regista abbia le sue intuizioni sfruttate da altri, come Tarantino che si ispirò a “City on Fire” per “Le Iene,” la caccia finale è notevole, con una risoluzione che ricorda il thriller “Non Aprite Quella Porta,” ambientato in una cella frigorifera da macellai con tanto di motosega.

Tra gli stereotipi di Hollywood e l’azione esplosiva: Ringo Lam cerca di lasciare il suo segno.

Domande e Risposte:

  1. Quali sono le sfide affrontate da Ringo Lam nel suo approdo a Hollywood?
    • Lam sembra lottare con gli stereotipi hollywoodiani, abbandonando il suo stile unico basato sulla crudezza e il realismo.
  2. Chi è il regista de “Senza Tregua” e come è coinvolto in questo contesto?
    • John Woo, il regista di “Senza Tregua,” è menzionato in parallelo con Ringo Lam, entrambi provenienti dalla scena action di Hong Kong.
  3. Quali sono gli elementi che riscattano il film nonostante le sue criticità?

    • Le scene d’azione violente, l’intrigante caccia all’uomo e la sequenza erotica di Natasha Henstridge contribuiscono al riscatto del film.


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *