L’attrice Jane Alexander ha deciso di condividere alcuni dei momenti più difficili della sua vita durante un’intervista a Verissimo, trasmessa sabato 7 dicembre. Con grande commozione, ha parlato apertamente del dolore per la perdita del padre e della sorella, episodi che l’hanno segnata profondamente e che ha raccontato anche nel suo libro intitolato “Jane”. Questi ricordi, ancora vividi, hanno toccato il cuore del pubblico in studio e di quello a casa.
Jane Alexander era molto legata a suo padre, un uomo che ha sempre rappresentato un punto di riferimento importante nella sua vita. Tuttavia, la diagnosi di una grave malattia ha cambiato tutto. I medici furono chiari: senza cure, gli sarebbero rimasti due anni di vita, mentre con la chemioterapia avrebbe potuto vivere dai tre ai cinque anni. Nonostante le speranze offerte dalle cure, il padre di Jane decise di non sottoporsi alla chemioterapia, preferendo vivere i suoi ultimi due anni senza gli effetti collaterali che il trattamento avrebbe comportato.
“Gli hanno detto che sarebbe sopravvissuto due anni se non avesse fatto niente e da tre a cinque anni se avesse fatto la chemioterapia. Mio padre scelse di non fare la chemioterapia perché non voleva stare male in quei tre o cinque anni che gli rimanevano e decise di passarne due affrontando quello che sarebbe successo. Durò esattamente due anni. Non ho provato a convincerlo, mia madre sì. Io ho accettato quello che ha scelto lui”, ha raccontato l’attrice con voce tremante.
Durante quei due anni, il padre di Jane continuò a lavorare nonostante le difficoltà legate alla malattia. L’attrice ha ricordato come lui cercasse sempre di proteggerla, anche nei momenti più difficili: “Visto che io sono emetofobica, ho la fobia del vomito, se lui doveva sentirsi male, mi avvertiva e mi mandava via. Anche in quei momenti pensava a me”. Poco prima della sua morte, il padre ricevette la visita delle sue doppiatrici, un gesto che lo rese felice e lo fece sorridere fino alla fine.
La perdita del padre è stata un colpo durissimo per Jane Alexander, ma poco tempo dopo un altro evento tragico avrebbe sconvolto la sua vita: la morte della sorella. Quest’ultima, scomparsa nel 2007 all’età di 42 anni, aveva rivelato all’attrice di avere un nodulo al seno. Tuttavia, dopo i primi controlli, le aveva assicurato che non si trattava di nulla di grave. Successivamente, iniziò a frequentare gruppi d’ascolto che avrebbero dovuto aiutarla a vivere meglio, ma che finirono per allontanarla dalla famiglia e dagli amici.
Per due anni, Jane Alexander e sua sorella smisero di parlarsi a causa delle tensioni create da questa situazione. Quando la madre dell’attrice la informò che la sorella stava male, Jane reagì con rabbia e dolore: “Mi dice che ha un problema ai polmoni e io rispondo con la cosa più brutta che posso dire: ‘Spero sia cancro’”. Purtroppo, poco dopo, venne a sapere che la sorella era davvero malata di cancro ed era stata ricoverata.
Quando Jane Alexander andò a trovarla in ospedale, scoprì una verità sconvolgente: sua sorella era stata manipolata da una setta che le aveva imposto di tagliare i ponti con tutti i suoi cari e le aveva fatto credere che gli alieni l’avrebbero guarita. “Quella è stata l’ultima volta che ho visto mia sorella viva. Morì il giorno dopo, il 29 marzo 2007, tre anni dopo il mio papà, aveva 42 anni e io non me lo perdonerò mai”, ha confessato l’attrice con profondo rimorso.
Durante l’intervista con Silvia Toffanin, Jane Alexander ha condiviso i sensi di colpa che ancora oggi prova per non essere riuscita ad aiutare sua sorella: “Sono stata orribile. Ero tanto arrabbiata con lei. Se avessi saputo, non avrei mai detto quella frase, non l’avrei neanche pensato. Resta il fatto che faceva parte di una setta. Ho cercato di indagare, ma mi è stato detto che le sette sono molto pericolose. Avrei voluto infiltrarmi e denunciarli tutti”.
La perdita del padre e della sorella ha lasciato cicatrici profonde nell’animo di Jane Alexander, ma le ha anche insegnato importanti lezioni di vita. Il ricordo del padre le ha trasmesso il valore di dare una seconda possibilità alle persone: “Mi ha insegnato a dare una seconda possibilità alle persone, perché non sai mai cosa sta passando quella persona in quel momento.”
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